La sentenza della Sezione Disciplinare del Csm nel processo contro i pm di Napoli Henry John Woodcock e Celestina Carrano, sul loro ‘modus operandi’ nell’inchiesta Consip, verrà pronunciata il prossimo 4 marzo. Lo ha annunciato il presidente della Sezione Disciplinare di Palazzo dei Marescialli, Fulvio Gigliotti, laico in quota M5S, al termine di una lunga giornata dedicata alle arringhe dei difensori dei due pm, l’ex procuratore di Torino, Marcello Maddalena, che difende Woodcock e il procuratore di La Spezia, Antonio Patrono, legale di Carrano, che hanno chiesto la piena assoluzione dei due assistiti. Woodcock e Carrano sono accusati dal pg della Cassazione, Mario Fresa, tra l’altro di “grave violazione” dei diritti della difesa dell’ex consigliere di Palazzo Chigi, Filippo Vannoni, sentito, nell’ambito della vicenda Consip, come semplice testimone, e quindi senza l’avvocato difensore, mentre, secondo l’accusa, doveva essere iscritto nel registro degli indagati e, di conseguenza, assistito da un legale.
Tra le contestazioni fatte dal pg a Woodcock anche la violazione dei diritti dell’indagato al momento dell’interrogatorio, in particolare quando il pm si rivolse a Vannoni invitandolo “a guardare dalla finestra il carcere di Poggioreale e chiedendogli se vi volesse fare una vacanza?”. Nelle incolpazioni al pm, nato in Inghilterra, anche l’intervista rilasciato a ‘la Repubblica’, in cui, secondo Fresa Woodcock ha avuto un “comportamento gravemente scorretto” interferendo con l’attività dei pm romani e contravvenendo alla richiesta di riserbo dell’allora procuratore di Napoli Nunzio Fragliasso. Nella sua requisitoria, il pg aveva chiesto la censura per Woodcock e l’ammonimento per Carrano.