di Giancarlo Tommasone
Ve lo ricordate Viraj Prasanna, il 41enne dello Sri Lanka, il consigliere aggiunto? La figura del «portavoce» della comunità extracomunitaria a Napoli era stata presentata in pompa magna dall’Amministrazione comunale.
Bene, a cinque mesi
dal suo ingresso ufficiale in aula,
oltre a «grazie, sono felice di essere qui», frase detta durante la sua prima
in consiglio comunale, non avrebbe
più proferito parola
In effetti Viraj si ricorda soprattutto per la sua carenza nell’esprimersi e nel comprendere l’italiano. Il video diffuso in esclusiva da Stylo24, che prova come il 41enne non padroneggi per niente la nostra lingua, è diventato virale, ed è perfino finito, sulle bacheche Facebook di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini.
«Sono tra i più assidui alle sedute di Consiglio – racconta alla nostra testata un consigliere di maggioranza, che sceglie l’anonimato -, Viraj Prasanna è presente in aula, ma non l’ho mai sentito dire una parola». Lo stesso consigliere ci confida pure di essere molto critico nei confronti dalla figura che è stata istituita dall’Amministrazione, «scontento, e come me lo sono molti altri colleghi, perché l’apporto del consigliere aggiunto risulta essere molto più che impalpabile, praticamente nullo».
Eppure l’aggiunto (che non ha diritto di voto e può partecipare solo alle sedute di Consiglio, e non alle Commissioni) avrebbe dovuto portare in aula le istanze della comunità extracomunitaria, facendo proprio da interfaccia tra detta comunità e gli amministratori. Ma Viraj, che ha diritto di parola e percepisce il gettone di presenza, in aula non si è mai sentito, nel senso che non è mai intervenuto, e a questo punto ci chiediamo: se non parla, come può assolvere il suo compito.
Anche l’interprete a tempo avrebbe perso
la speranza di veder intervenire Viraj
Dopo il caso sollevato da Stylo24, che avrebbe portato perfino qualcuno dell’Amministrazione a chiedere a Viraj di dimettersi, il Comune era corso ai ripari e per aiutare il 41enne dello Sri Lanka era stato «ingaggiato» un interprete (gratis e a tempo, nel senso che la sua presenza in aula deve essere votata dai consiglieri di volta in volta). Ma visto che Viraj non ha preso mai parola, a un certo punto si è «rassegnato» anche il traduttore, che durante «le ultime tre sedute di Consiglio non si è proprio presentato», racconta ancora il consigliere di maggioranza. A questo punto, dopo cinque mesi, saremmo curiosi di sapere se Viraj abbia almeno migliorato il suo italiano. Ma se non parla, sarà arduo risolvere il rebus.