I messaggi nella chat degli agenti della Polizia penitenziaria indagati per le violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere ai danni dei detenuti del Reparto Nilo.
Violenze “degradanti e inumane” messe in atto per “dare un segnale forte”. E’ quanto avvenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere nel pomeriggio del 6 aprile 2020 e ricostruito dalle indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha notificato 52 misure cautelari questa mattina. Le violenze, durate 4 ore, hanno rappresentato una “risposta” della Polizia penitenziaria alle proteste messe in atto il giorno precedente dai detenuti del Reparto Nilo del carcere sammaritano per le preoccupazioni insorte alla notizia della positività di un detenuto al Covid-19.
Dalle chat tratte dagli smartphone sequestrati è emersa la reale causale, cioè “dare il segnale minimo per riprendersi l’istituto” e motivare il personale dando “un segnale forte”. La perquisizione, secondo la Procura, è stata eseguita senza alcuna intenzione di cercare strumenti atti all’offesa o altri oggetti non detenibili, ma caratterizzata da condotte violente, degradanti e inumane, contrarie alla dignità e al pudore delle persone recluse.
La ricostruzione della vicenda
Le indagini delegate dalla Procura ai Carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno ricostruito quanto avvenuto anche grazie al sequestro dell’intero impianto di videosorveglianza, “nonostante – sottolinea la Procura – un tentativo di ritardare o impedire l’acquisizione delle immagini”. E’ stata così documentata la “perquisizione straordinaria generalizzata” nei confronti della quasi totalità dei detenuti del Reparto Nilo avvenuta il 6 aprile 2020, per la quale sono stati impiegati 283 agenti di polizia penitenziaria tra personale in servizio nel carcere e personale facente parte del “Gruppo di supporto agli interventi”, istituito alle dipendenze del provveditore regionale per la Campania.
La perquisizione è stata attuata nei confronti di 292 detenuti: dalle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza è emersa “l’arbitrarietà delle perquisizioni” svolte con “il reale scopo dimostrativo, preventivo e satisfattivo finalizzato a recuperare il controllo del carcere e appagare presunte aspettative del personale di Polizia penitenziaria”. Gli agenti, difficilmente riconoscibili perché muniti di mascherine o di caschi antisommossa, hanno formato un “corridoio umano” al cui interno erano costretti a passare i detenuti, ai quali venivano inflitti un numero “impressionante” di calci, pugni, schiaffi alla nuca e violenti colpi di manganello che le vittime non riuscivano in alcun modo a evitare, sia per il gran numero di agenti presenti che per gli spazi angusti del corridoio e degli altri locali nei quali le violenze venivano praticate.
Violenze e umiliazioni
Alle violenze si sono in molti casi sovrapposte pratiche volutamente umilianti, con detenuti costretti a un prolungato inginocchiamento sotto i ripetuti colpi degli agenti, sferrati con manganello o con calci, pugni e schiaffi; in alcuni casi le percosse si sono trasformate in prolungati pestaggi, durante i quali i detenuti sono stati accerchiati e colpiti anche quando si trovavano inermi a terra. In un caso, un detenuto è stato costretto a percorrere una sala trascinandosi in ginocchio per essere malmenato con calci, pugni e colpi di manganello; lo stesso cercava di proteggere la testa dalle percosse, venendo volutamente colpito da un agente con il manganello alle nocche delle dita. Alcuni detenuti, a distanza di 10 giorni dall’accaduto, portavano ancora i segni visibili delle percosse subite con ecchimosi su varie parti del corpo. Dalle consulenze medico-legali disposte dal pm è emerso inoltre il trauma psichico di molti detenuti, con sentimenti di vero e proprio terrore nei riguardi dei carcerieri attestato dall’estrema ritrosia manifestata nella proposizione di denunce o querele, di fatto presentate solo da una sparuta minoranza delle vittime.
False accuse di resistenza ai detenuti
False accuse di resistenza e lesioni ai danni di 14 detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere sono state presentate da diversi ufficiali e agenti della Polizia penitenziaria che hanno redatto un’informativa di reato in relazione alle violenze avvenute nel carcere sammaritano il 6 aprile 2020.
Nell’informativa si rappresentava la necessità, durante la “perquisizione straordinaria”, di aver dovuto operare “un contenimento attivo” delle persone denunciate, riferendo che “durante il contenimento attivo numerosi agenti avevano dovuto ricorrere alle cure dei sanitari”. Tutto falso, secondo la Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha indagato sui fatti avvenuti nel Reparto Nilo il 6 aprile 2020, indagini culminate oggi nell’esecuzione di 52 misure cautelari. Alcuni degli indagati devono rispondere dei reati di calunnia, falso ideologico e depistaggio. Secondo gli investigatori, infatti, le lesioni riportate in referti medici non sono state procurate dai detenuti, ma sono risultate conseguenza delle violenze consumate dagli stessi agenti mediante pugni, schiaffi, calci e ginocchiate ai danni dei reclusi.
I 14 detenuti falsamente accusati, oltre alle violenze fisiche patite, sono stati sottoposti a un regime differenziato nel reparto Danubio, senza alcun adeguato trattamento sanitario. Per i reati di falso ideologico e calunnia aggravati sono state disposte misure cautelari nei confronti di 7 persone: il comandante dirigente della Polizia penitenziaria di Santa Maria Capua Vetere (arresti domiciliari), 4 coordinatori Sorveglianza generale (arresti domiciliari), un ispettore coordinatore del Reparto Nilo (custodia in carcere) e il comandante del Nucleo operativo Traduzioni e piantonamenti del Centro penitenziario di Napoli Secondigliano, comandante del “Gruppo di supporto agli interventi” creato alle dipendenze del provveditore regionale per la Campania (arresti domiciliari).
– Prima della perquisizione del 6 aprile 2020
“Allora apposto domani chiave e piccone in mano” : “li abbattiamo come i vitelli” …. “Allora non passa nessuno “, “Casino lo faranno ai passeggi perché sul piano se escono dalla cella 3 cretini e vogliono fare qlc ci sono i colleghi di rinforzo, saranno subito abbattuti “;
“Ok domate il bestiame “, “i ragazzi sanno cosa fare”, “non sempre il mefisto serve ai banditi per fortuna’, “ragazzi è arrivato il messaggio da Santa Maria,. alle quindici e trenta tutti in Istituto, si chiude il Reparto Nilo per sempre!.tutti i detenuti chiusi per sempre!.è arrivato l’ok!”, “Vi aspettiamo già in trincea “, “Spero che pigliano tante di quelle mazzate che domani li devo trova tutti ammalati “, “Entro le 15.30 in tuta operativa tutti in Istituto .Si deve chiudere il Reparto Nilo x sempre, u tiemp re buone azioni e fernut_W la Polizia Penitenziaria#;;’
– immediatamente dopo gli eventi stessi
“il sistema Poggioreale “, “4 ore di inferno per loro”, “Non si è salvato nessuno”, “Applauso finale dei colleghi di Santa Maria”, “Aho ci siamo rifatti. 350 passati e ripassati” , “amo vinciut ... “, “ripristinato ordine. 5 ore. È stato necessario usare forza fisica … Qualche ferito tra noi ma è stato un lavoro di altissimo livello … Pochi danni alla struttura … 200 sfollagenti … Gestita con strategia eccellente … ” … “Perquisizione indebolendo il loro potenziale … “,
“qualche ammaccato tra i detenuti … Cose normali” , “abbiamo ristabilito un po’ l’ordine .. . l’ordine e la disciplina … ho visto cose che in sei anni non immaginavo nemmeno … ti dico solo questo .. . sette sezioni … non se ne è salvata nessuna … nessuna”, “c’è stato solo un carcerato del Tamigi che ha dato in cuollo ad un collega e lo hanno portato a basc’ i celle. a basc’ u fuosso … e niente. lo hanno portato a basc’ u fuosso e come di rito ha avuto pure la parte soia” …. “come è stato non si può dire … però amo vinciuto … la polizia penitenziaria oggi ha vinto “, “Oggi si sono divertiti al Nilo … Hanno dato anche per te … Specialmente il tuo amico tessari, sembrare na Pecorella …. E per di più stasera sta dormendo nella stanza dove sta la sorveglianza … Si e salvato solo Izzo Tommaso che stanotte aveva un po I di febbre e sta da me … Ho provato in tutti i modi a provocarlo ma sì e mangiato la foglia “, “operazione pulizia a santa Maria. ho spostato 150 unità per perquisizione straordinaria al reparto dei disordini “, “Oggi noi dalle 15 e 30 alle 18 e 30 …. sistemati tutrice 400″, “Cmq dalle ore 16 alle 18 …. abbiamo fatto … tabularasa”, “Ho fatto tagliare la barba a tutti’l! I barbutoa (fj)(fj)(fj)(fj) “, “Oggi si sono divertiti al Nilo “, “Ke spettacolo “, “abbiamo messo a tacere i vari disordini e tutto ciò che li creava “, “È stato necessario il manganello “, “Hann kiavat i varrat a santamarijjjjj”, “A faccc i killi puork i merd”… “Carcerati di merda” … “Munnezza” … “Orrendi, arroganti, skifosi”… “Dovrebbero crollare tutte le carceri italiane con loro dentro “), -nei giorni successivi AL 6 aprile 2020.’ (“ora stanno chiusi … .. ora stanno chiusi … domani stanno chiusi … .fanno solo passeggio. nemmeno la saletta …. Non fanno niente … poi si vedrà nei prossimi giorni … Possono uscire 1 x volta … Testa abbassata e mani dietro … Conta alzati in piedi vicino alletto … E chi nn lo fa giu al gabbione … Stamattina pasquale e Giulio ne hanno scesi 4 o 5 … nn possono fermarsi vicino a nessuna cella … Lavoranti chiusi … Neanche le salette … Solo passeggip … chiusura sempre …. Nessuno parla …. Solo grazie scusate e x favore … non vola una mosca …. Cmq s.maria un casino e ma si fa peggio che non hanno trasferito quelli della rivolta che ieri so stati presi di forza “)
– e a partire dal 10 aprile, momento dell’acquisizione delle immagini delle video-riprese relative alla perquisizione
“sarà un terremoto”… “La vedo nera ” … “temo che domani sarà una carneficina” “ci andranno pesante” …
“Volevano protestare fuori al carcere e consegnarsi in caserma” … “ma succede il terremoto” , “Pagheremo tutti @… 300 agenti e una decina di funzionari … Tutti quelli di Santa Maria .. Eravamo tutti presenti … Troppe persone coinvolte .. .. decapiteranno mezza regione … . oltre a chiudere Santa Maria Capua Vetere”, “Travolgerà tutti”… “, “è stata gestita male e sta finendo peggio”… ”finirà come la cella zero”, “Non vorrei pagare per tutti@” “sta cosa del n ilo … Travolgerà tutti” , “Siamo ai piedi di pilato”, “mi arrivano brutte notizie da la, accussi nn ci ritiriamo proprio te piglio Na bella stanzulella a Secondigliano assieme a me e cifacimm Pasqua e Pasquetta assieme “, “lo sono in cerca di lavoro”), risultavano chiari nel dimostrare ulteriormente l’estensione dell’azione violenta e delle torture (per numero di autori e vittime), la programmazione dell’azione, la causale, nonché la consapevolezza delle conseguenze sanzionatorie correlate.