Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha rilasciato alcune dichiarazioni in una intervista ai microfoni di Radio Crc, durante il programma ‘Barba&Capelli’. Il presidente non si è sottratto alle domande, anzi, le ha utilizzate per affondare a tutto tondo come un fiume in piena. A partire dalla richiesta dell’autonomia differenziata come alcune regioni del Nord, come Veneto, Emilia -Romagna e Lombardia: “Stiamo procedendo in maniera irresponsabile, nonostante stiamo discutendo del destino del Mezzogiorno. Una nazione che vuole definirsi Patria, ma che patria non è. Ho affermato innumerevoli volte che se la sfida è quella dell’efficienza, la Campania la accetta con chiunque. Io non intendo rappresentare un Sud cialtrone, incompetente, che fa demagogia, lamentele e chiacchiere, ma intendo rappresentare il Sud di chi combatte e di chi ritiene di non essere secondo a nessuno. Si combatte ad armi pari. Se si ipotizza una riforma di autonomia differenziata, si decide di spaccare l’unità nazionale. La mia posizione: fare un’operazione verità; avere le stesse risorse per ogni cittadino italiano, dal Piemonte alla Sicilia, più un fondo di coesione nazionale per aiutare il Sud a colmare il divario”.
Ovviamente, però, a tenere banco, è stato soprattutto il duello a distanza con il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. “Ho parlato di pulcinellismo come comportamento di scarsa serietà, espressione introdotta nel dibattito pubblico da un personaggio illustre, nonché napoletano, Fulvio Tessitore, proprio riferendosi a comportamenti poco seri, e che è stato assunto anche nel gergo partenopeo. Se abbiamo intenzione di vincere la battaglia per il Sud, dobbiamo presentarci a testa alta. Il Comune di Napoli è quello che riceve più soldi d’Italia, 362 euro per ogni cittadino, rispetto ai 260 di Roma, ad esempio. I cittadini partenopei avrebbero diritto, non solo di non pagare le tasse più alte d’Italia, ma anche di godere di servizi di qualità superiore”.
E su questo tema, la rivelazione che arriva da Palazzo Santa Lucia è di quelle che fanno rumore. “Siamo arrivati al punto che, al termine di quest’anno, il Comune chiuderà l’ANM, per la quale la regione versa, all’anno, 58 milioni e mezzo di euro. Per riuscire a combattere una battaglia seria, dobbiamo presentarci con le carte in regola, con una gestione spartana e che amministra con chiarezza, non perdendo anni e anni in propaganda e carte al vento”.