I provvedimenti riguardano le indagini relative a permessi per costruire ristoranti ed alberghi nella penisola sorrentina
di Fabrizio Geremicca
A Vico Equense continuano le indagini relative ad alcuni dei numerosi permessi a costruire per ristoranti ed alberghi rilasciati negli ultimi anni dall’amministrazione comunale. Il 26 febbraio, su disposizione della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, coordinata dal Procuratore Nunzio Fragliasso, i tecnici incaricati dagli inquirenti hanno effettuato un sopralluogo in due cantieri tra quelli finiti al centro della inchiesta dopo un esposto da parte del Wwf e di Italia Nostra. Uno di essi è in via Cristoforo Colombo, a poche centinaia di metri dalla stazione della Circumvesuviana ed in prossimità della discesa che porta alle spiagge della Marina di Vico. Lì è da tempo in costruzione un ristorante sorto, con ampliamento di volumetrie, sulle ceneri di un altro ristorante che era in parte abusivo e che era stato distrutto da un incendio. Si chiamava La Pagliarella.
Il permesso a costruire in sanatoria fu rilasciato nel 2016 ed è stato poi prorogato a favore di Giovanni Migliaccio e della Sofram srl ed a valle del parere positivo dell’otto maggio 2014 della commissione edilizia comunale integrata dell’amministrazione vicana. Prevede la realizzazione di un fabbricato su due livelli adibito a civile abitazione, di un altro manufatto da destinare in parte a civile abitazione ed in parte ad officina meccanica e di un ristorante. Il Wwf ed Italia Nostra, nella denuncia in Procura, hanno sostenuto che l’opera non è coerente con il piano paesistico della penisola sorrentina e che il Comune ha di fatto autorizzato la costruzione ex novo di un edificio laddove questo non era possibile. Il cantiere è in stato avanzato, ma la Procura vuol vederci chiaro.
Il secondo sopralluogo ha riguardato gli interventi in corso all’hotel Mary, che sono finanziati in parte grazie ad un cospicuo contributo di Invitalia. Anche in questo caso – argomentavano il Wwf ed Italia Nostra nell’esposto dal quale sono scaturite le indagini della Procura di Torre Annunziata, il Comune avrebbe rilasciato autorizzazioni per interventi di ampliamento e realizzazione di nuove cubature che non sono consentiti in zona 1/b. A fine gennaio nell’ambito della indagine sono stati sequestrati nell’ufficio tecnico del Comune di Vico Equense atti e documenti relativi a questo ed altri progetti finanziati da Invitalia.