Nel mare fangoso dei social network e di una storia di sangue e violenza e degrado, gli amici e i parenti del 15enne arrestato con l’accusa di aver fatto parte della baby gang che ha aggredito e pugnalato il povero Arturo, ancora ricoverato in gravi condizioni in ospedale, hanno scambiato il palcoscenico di Facebook per un’aula di tribunale. E, invece di imporsi e imporre silenzio e rispetto per la vittima e per il presunto carnefice, stanno facendo la corsa a giustificarsi. E a sottolineare che Kekko – il soprannome del minorenne indagato – è un bravo ragazzo. Ieri, «Stylo24» ha pubblicato le foto di lui che impugna una pistola e che sfoggia al collo un tirapugni; a ognuno le sue valutazioni.
Oggi, qualche mano sta facendo girare, fin dal primo mattino, sui social network e sui numeri whatsapp dei conoscenti una foto, antecedente al fatto, che ritrae il fratello minore di Kekko in posa col sindaco Luigi de Magistris, che ovviamente nulla c’entra in questa vicenda. Per ribadire che loro sono persone perbene.
