di Luisa Liccardo
Il 28 gennaio scorso, in occasione della giornata in cui si celebra la memoria dell’Olocausto, venti persone sono state denunciate dai carabinieri di Milano per le ingiurie postate sul web contro la senatrice Liliana Segre, sopravvissuta alla deportazione ad Auschwitz.
L’accusa è diffamazione a mezzo telematico con l’aggravante delle motivazioni religiose, etniche o razziali. Le indagini sono partite il 6 dicembre 2022 quando la Segre stessa ha denunciato una serie di minacce e ingiurie on line avvenute tra ottobre e dicembre 2022.
Gli identificati sono 17 uomini e 3 donne, di varia estrazione sociale ed età, e provengono da diverse regioni d’Italia. Dalle indagini non emergono gruppi organizzati, ma solo idee no-vax e antisemite. Tra loro ci sono professionisti, disoccupati, due medici e un’infermiera, forse appartenenti all’ala no-vax.
Chef Rubio è la persona più esposta mediaticamente e coinvolta nell’indagine. Verrà deciso dall’autorità giudiziaria se abbia esercitato il diritto di critica o abbia ingiuriato usando frasi antisemite.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dichiarato che i principi che ispirano la Costituzione repubblicana e la Carta dei Diritti Universali dell’Uomo rappresentano una totale negazione dell’universo che ha portato all’Olocausto. Sfortunatamente, questi principi sono minacciati dalle guerre aggressive, dalle repressioni, dal riemergere dell’antisemitismo, dell’intolleranza, del razzismo e del negazionismo, che viene alimentato dall’uso distorto dei social media. Questi fenomeni sono particolarmente preoccupanti e rappresentano una forma subdola e insidiosa del razzismo.
Il diritto di espressione è una parte fondamentale della nostra società e dovrebbe essere preservato e rispettato. Tuttavia, questo diritto non dovrebbe essere usato come scusa per diffondere odio e discriminazione
È bene ricordare che la libertà di espressione è un diritto fondamentale da rispettare e preservare, ma non bisogna permettere che questo diritto venga distorto per incitare all’odio e alla discriminazione. La lotta contro l’antisemitismo, l’intolleranza, il razzismo e il negazionismo è un compito impegnativo che richiede la collaborazione di tutti per contrastare questi fenomeni odiosi e per garantire una società inclusiva e rispettosa di tutti.