Il ministro Sangiuliano esorta a fare presto, previsti anche altri fondi
Tredici milioni per il restauro dell’icona di Napoli. Per un monumento tra i più belli in città, se non il più bello. Fondi destinati a palazzo San Giacomo dal Ministero della Cultura per approntare un primo progetto di messa in sicurezza della struttura. Soldi che non saranno sufficienti al completo restauro ma il ministro Gennaro Sangiuliano, ieri, ha annunciato che saranno solo un assaggio. In vista, infatti, ce ne sono degli altri. Napoli, se davvero vuol puntare sul turismo, deve farlo partendo dalla sua storia. E quale punto di partenza migliore di Castel Nuovo?
I primi tredici milioni saranno così ripartiti: 2,5 milioni di euro, provenienti dai fondi del PNRR, sono destinate alla rimozione delle barriere fisiche e cognitive, 6 milioni di euro al restauro e il consolidamento dell’Arco trionfale che celebra la conquista del Regno di Napoli da parte di Alfonso d’Aragona. Gli altri 4,5 milioni, dai fondi comunitari del piano di azione e coesione, serviranno per la messa in sicurezza, il completamento delle barriere architettoniche e per il potenziamento degli allestimenti.
Da Sangiuliano però è arrivata un’esortazione a fare presto e bene: «È importante che le risorse già stanziate vengano spese immediatamente dagli enti attuatori. Ho dato impulso agli uffici affinché procedano con speditezza. A questi fondi ne andranno aggiunti altri sulla base di un progetto risolutivo delle problematiche di tutela, conservazione e valorizzazione del Maschio Angioino».
Alcuni lavori, già programmati, dovrebbero iniziare in autunno. «I lavori inizieranno dopo l’estate, in virtù di un finanziamento pendente di 4 milioni. Presenteremo al più presto un progetto per spendere questi 13 milioni in linea con le indicazioni del Mic. Si tratta di un finanziamento importante, che da tempo mancava per Castel Nuovo» dice Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune in un articolo di Gennaro Di Biase per «il Mattino.