È un attacco frontale quello che la Rsa Filt Cgil – in una lettera indirizzata, tra gli altri, al presidente Pietro Spirito e al segretario generale Francesco Messineo – sferra all’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale sulla vicenda del trasferimento dell’avvocato dell’Ente.

La nota, firmata dai rappresentanti sindacali aziendali Vita Convertino, Annalisa Cucciniello e Luciano De Sena, fa espressamente riferimento a «condotte persecutorie» ai danni della professionista che, secondo i sindacalisti, si «manifestano con molteplici e gravissimi atti adottati da questa Amministrazione».

Si soffermano, i tre, in particolare, sui contenuti della delibera n° 141 del 16 maggio 2018 – pubblicata sul web e, quindi, a tutti accessibile – in cui si rimarca lo spostamento del legale ad altro ufficio. Una notizia che arriva a due giorni dall’incontro tra la stessa Rsa e il presidente Spirito; incontro nel corso del quale, c’è scritto nella nota, il vertice politico dell’Autorità di sistema portuale avrebbe annunciato la sospensione dei «provvedimenti sanzionatori adottati» a carico dell’avvocato esprimendo addirittura la «volontà di ridiscutere con la lavoratrice stessa» la vicenda all’atto del «suo rientro in ufficio».
Cosa che, stando a quanto si legge nel documento, non solo non è avvenuta ma, addirittura, le informazioni sul trasferimento dell’avvocato, contenute nella delibera, sarebbero finalizzate «a discriminare e denigrare, anche a mezzo web, la figura professionale» dell’avvocato.

La conclusione dei sindacalisti è particolarmente critica perché, secondo la Rsa Filt Cgil, questi provvedimenti «adottati e poi sospesi» e poi «riadottati e poi risospesi» denoterebbero solo «confusione gestionale» e, dunque, minerebbero la stessa credibilità dell’Ente. Oltre a danneggiare la reputazione e l’integrità professionale dell’avvocato.