La banda aveva coinvolto anche alcuni familiari residenti in Veneto
Cinque persone, ritenute responsabili a vario titolo di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, sono finite agli arresti domiciliari. Le misure cautelari sono state eseguite dagli agenti della Sezione Antidroga delle Squadre mobili di Potenza e Salerno, con il supporto dei colleghi di Vicenza e Caserta. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Salerno, dal gip del tribunale salernitano.
Le investigazioni, iniziate la sera del 27 agosto 2015, a seguito di un intervento per overdose di un giovane tossicodipendente potentino nella centralissima via Due Torri di Potenza – da cui il nome dell’operazione ‘Twin Towers‘ -, hanno consentito di ricostruire gli affari illeciti di un gruppo criminale il cui centro decisionale e di coordinamento era nella città di Salerno. Gruppo capeggiato da Gaetano Romanato e costituito da persone in parte unite da legami di parentela, che si riforniva principalmente da un cittadino di origini nigeriane che risiedeva ad Aversa (Caserta).
L’attività degli investigatori – si legge in una nota dell’Arma – ha permesso di stabilire che la droga commercializzata dal gruppo criminale era confezionata all’interno di un involucro in cellophane a forma di uovo, il cui peso variava dai 5 ai 10 grammi, e suddiviso in dosi, veniva venduto al consumatore finale, a un prezzo variabile di 20/30 euro a confezione.
Le indagini hanno consentito di ricostruire le diverse fasi dei traffici illeciti: dal reperimento dello stupefacente, alle trattative preliminari, fino alle modalità dei pagamenti, all’organizzazione dei diversi “viaggi” per l’approvvigionamento della droga ad Aversa e alla successiva consegna della droga per lo spaccio al dettaglio. Lo sviluppo delle investigazioni, in cui sono risultate coinvolte, a vario titolo, altre 14 persone (a cui è stato contestualmente notificato un avviso di conclusione indagini per i singoli episodi di spaccio), ha acclarato che il gruppo criminale aveva esteso il raggio d’azione arrivando anche a coinvolgere altri familiari residenti in Veneto, in particolare nel comune di Schio, in provincia di Vicenza.
E’ stato così possibile individuare i cinque componenti dell’associazione dedita allo spaccio di eroina e cocaina, nonché i pusher, attivi a Salerno, Battipaglia, Bellizzi e Capaccio, ma anche a Potenza e provincia, soprattutto nei pressi degli svincoli autostradali di Balvano e Picerno.