di Luisa Liccardo
Su Tik Tok il trash è la categoria estetica dominante.
Oggi, grazie all’accesso di massa ai social network tutti posso esprimere le proprie idee ed esperienze. Del resto, la rete è nata per creare un’intelligenza collettiva basata sulla condivisione dei contenuti prodotti dai singoli e accessibile a tutti.
Tuttavia, negli ultimi anni stiamo assistendo a un’involuzione intellettuale dove la leggerezza prevale sulla profondità, l’apparenza sulla sostanza, l’egocentrismo sul sentimento comune.
La visibilità su Tik Tok porta con sé denaro (il social cinese retribuisce gli utenti che ottengono migliaia di visualizzazioni ai propri video) e riconoscimento sociale.
Attraverso questa piattaforma tutti possono migliorare esteticamente la propria immagine, interpretare un personaggio e accumulare seguaci. In altre parole, Tik Tok è il nuovo social media per mettersi in mostra e celebrare la vanità.
Alcuni sostengono che Tik Tok è solo un divertimento innocuo. Tuttavia, è necessario essere critici nei confronti della sua capacità di promuovere il superficiale e il falso, soprattutto quando diventa il palcoscenico di una comunicazione violenta.
È il caso di alcuni creator che con i loro video si fanno promotori di valori tipici di un ambiente malavitoso dove si osanna la vendetta, l’orgoglio, lo sfarzo, il lusso e il potere. Un esempio è il profilo di filippoberluscone13, un uomo di 32 anni che alcuni testate giornalistiche associano alla famigerata 167 di Arzano e che conta 24.8k follower.
Filippo Berluscone, il cui vero nome per sua stessa ammissione sarebbe Filippo Cristiano, si fa chiamare dai suoi seguaci «O Zi» e nel suo profilo condivide video in cui mostra la sua ricchezza e sfrontatezza utilizzando un linguaggio che gli appassionati della serie Gomorra conoscono bene. Ogni video inizia con un saluto «Buongiorno!» o «Buonasera!».
In uno degli ultimi video pubblicati, Berluscone dichiara che se vuole una cosa l’avrà perché è la cosa stessa a volerlo e minaccia chi osa ostacolarlo.
Nei video risponde con insulti e minacce a chi mette in discussione la sua condizione di uomo di potere e sfida i suoi detrattori: «incontriamoci da vicino, se hai il coraggio». Parla del maxi-sequestro di 80 milioni di euro che avrebbe subito alcuni anni fa come fosse un avvenimento di cui vantarsi. E non è tutto, racconta del suo presunto passato turbolento con orgoglio e nostalgia mostrandosi con oggetti di valore o una pila di soldi disposti sul tavolo. Guai a chi lo accusa di andare in giro a piedi per Arzano o a chi sminuisce il cibo che si appresta a divorare. L’ira di Berluscone e dei suoi seguaci si scatenerebbe contro il vile commentatore.
Ma Filippo Berluscone, l’uomo dalle ciglia corrugate e la fronte aggrottata, mentre storce la bocca come al suo solito, in alcuni video mostra anche il suo lato romantico dichiarando tutto il suo amore per la fidanzata che chiama affettuosamente «mocciosetta».
Ecco, Tik Tok è anche questo. Un palcoscenico dove spettacolarizzare un mondo di apparenze dove ciò che conta sono i soldi, il potere e il successo.