Solo il 2% degli abusi edilizi è stato abbattuto
Dopo la tragedia, come al solito, si urla allo scandalo e alla mala politica. Si chiedono provvedimenti esemplari. Ma che l’abusivismo edilizio sull’isola d’Ischia fosse una piaga lo si sa dalla notte dei tempi. Che intere abitazioni venissero costruite, dalla notte al giorno, in barba ai divieti e alle forze dell’ordine era cosa nota. Eppure, dopo la frana di sabato che ha portato via otto persone, solo oggi ci si ricorda dei tanti abusi.
Negli uffici dei vari comuni giacciono ben 27mila domande di condono, accumulate a partire dal 1985. Una mole enorme di documenti che, per carenza di personale o di volontà politica, si è andata via via ingigantendo. Un articolo di Gianni Repetto per «il Mattino» racconta che a Casamicciola le domande di condono in attesa sono 3.710, a Lacco Ameno quasi 2.000. A Forio? Si sfiorano le 9mila. Un’enormità.
Solo 1.300 le domande esaminate
Una quantità enorme di carta che al solo vederla amministratori locali, impiegati e politici avrebbero dovuto avere un rimorso di coscienza, un incentivo a risolvere il problema. E invece no, di queste ne sono state esaminate appena 1.300. Naturalmente non riguardano tutte lo stesso tipo di abusivismo, alcuni riguardano solo una finestra o una porta aperta dove non doveva essere aperta. Ma l’isola sembra devastata dall’abusivismo e in questi anni solo 600 case sono state colpite da ordinanza definitiva di abbattimento.
I comuni dell’isola hanno fatto sapere che sono circa 14mila le case prive di licenza edilizia. Se il numero degli immobili abusivi è impressionante non si può dire lo stesso sulle sentenze di demolizione passate in giudicato: poco più di 10mila. Poche migliaia le ordinanze di abbattimento emanate dai Comuni. E cosa hanno prodotto? Poco e niente, solo il 2% degli abusi è stato abbattuto. Troppo poco, una goccia nel deserto ma dopo la tragedia è facile puntare il dito. Dopodomani qualcuno si ricorderà di impegnarsi per riportare la legalità e la sicurezza.