di Giancarlo Tommasone
Il nodo da sciogliere è da dove abbiano aperto il fuoco. Se si trovassero a terra quando hanno sparato, se invece fossero in sella a uno scooter, se infine i due appartengano a un solo gruppo oppure ai rispettivi opposti schieramenti. Sta di fatto, che le forze dell’ordine sono sulle tracce dell’unica persona che finora è stata individuata. Si tratta di un giovane, un ventenne, figlio di un boss dei Troncone, famiglia malavitosa di Fuorigrotta. Dalle prime risultanze investigative, quelle sui bossoli rinvenuti, si evince che a far fuoco nella zona dei «baretti» siano state due pistole. Una calibro 9 e una 9×17 (nel secondo caso potrebbe trattarsi di un’arma per difesa personale che utilizzerebbe cartucce .380Acp).
Lo scontro, l’ennesimo nel territorio in cui si fronteggiano diverse baby-gang, è durato interminabili istanti che forse non sono sfuggiti alle telecamere della videosorveglianza. Fondamentale sarebbe ricostruire l’esatta dinamica di quanto avvenuto nella notte della scorsa domenica, a partire proprio dalla rissa per poi arrivare alla sparatoria che ne è scaturita e che ha portato al ferimento di quattro giovani. Alcune testimonianze parlano di due persone che hanno aperto il fuoco mentre erano in sella a uno scooter, altre di giovani che hanno sparato da terra, dopo aver avuto la peggio nella zuffa.
Sarebbero collegati al gruppo proveniente da Fuorigrotta che si è scontrato con quello di San Giovanni a Teduccio (vicino ad ambienti dei Mazzarella). Nel caos generale rappresentato dal contesto in cui si sono svolti i tragici fatti, è comprensibile che siano state prodotte diverse descrizioni dell’accaduto o quanto meno non convergenti tra loro. Per il momento le forze dell’ordine sono sulle tracce di un ventenne, l’unica persona che risulterebbe individuata, ma non è escluso che possano arrivare presto anche all’altro giovane che, secondo la ricostruzione della dinamica, avrebbe aperto il fuoco.
Si propende per avvicinare anche il secondo soggetto al gruppo proveniente da Fuorigrotta. Da quanto è stato rilevato dalle indagini i proiettili sarebbero stati esplosi dalla stessa direzione e quindi si ipotizza che i due abbiano fatto fuoco mentre erano uno accanto all’altro.