Ha deciso di uscire alla scoperto e di essere sentito dai pm della Dda di Napoli che nelle prossime ore lo convocheranno in Procura. È il presunto pistolero dei Baretti di Chiaia, indagato per quanto accaduto alle 3 del mattino di domenica scorsa nella zona della movida di Chiaia con 6 feriti, 4 dei quali da colpi di arma da fuoco, tutti di età compresa tra i 19 e i 14 anni.
HA CHIESTO DI ESSERE ASCOLTATO
IL FIGLIO DEL BOSS TRONCONE
PROTAGONISTA DELLA NOTTE
DI TERRORE AI BARETTI DI CHIAIA
«Voglio essere ascoltato. Io quella notte mi sono difeso. Mi hanno picchiato e accoltellato tre volte», ha raccontato ai suoi amici subito dopo essersi recato all’ospedale La Schiana di Pozzuoli per farsi curare. Difeso dagli avvocati Antonio Abet e Giuseppe Perfetto, il 20enne di Fuorigrotta, incensurato ma figlio del boss Troncone, ha deciso di farsi avanti.

La Squadra mobile di Napoli e gli agenti del commissariato San Ferdinando già lo cercavano da domenica, poche ore dopo la scazzottata e la sparatoria tra i vicoli di via Poerio. Sapevano cosa aveva fatto ma era scomparso nel nulla. Poi la scelta di chiarire la sua posizione.
SI INDAGA PER TENTATO OMICIDIO
SUI FATTI DELLA NOTTE AI BARETTI
Continuano le indagini invece sul gruppo di San Giovanni a Teduccio, persone vicine al clan Mazzarella, che quella notte giravano in scooter alla ricerca di qualcuno fino a quando il 20enne non ha chiesto spiegazioni, scatendo l’ira del branco. Un’aggressione culminata con coltellate e colpi di pistola. S’indaga per il reato di tentato omicidio.