Eseguite cinque ordinanze di custodia cautelare: tra le vittime del cartello il ras Vincenzo Mariniello “’o camurristiello”, freddato in un agguato davanti casa nel febbraio del 2019
di Luigi Nicolosi
Anche il ras assassinato nella rete dei nuovi usurai di Napoli Nord. All’alba di oggi i militari del nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque indagati (tre in carcere e due agli arresti domiciliari) poiché gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere, usura, estorsione e detenzione illegale di armi da fuoco, reati aggravati dalle modalità mafiose.
L’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea, è scattata dopo l’omicidio di Vincenzo Mariniello, alias “’o cammurristiello”, capo dell’omonimo clan, operante in Acerra e comuni limitrofi, avvenuto ad Acerra il 17 febbraio dello scorso anno, i cui autori ad oggi non sono stati individuati. Nel corso delle investigazioni sono stati identificati il vertice e i collaboratori di un gruppo criminale dedito principalmente all’usura, nonché alcune delle vittime di usura ed estorsione, tra cui due artigiani. Inoltre, è stato accertato il tasso usuraio applicato dal sodalizio, che variava dall’8% al 120% mensile; è emerso che lo stesso Mariniello era stato fruitore di un prestito da parte di uno suo sodale, arrestato nell’operazione messa a segno oggi, a seguito del quale ne sarebbero derivate frizioni interne al clan; è stato documentato infine che il suocero del capoclan ucciso e un esponente di spicco del gruppo Di Buono di Acerra avevano la disponibilità di due pistole.
Vincenzo Mariniello era stato freddato poco dopo le dieci del mattino dentro casa mentre stava tentando di aprire il block shaft della sua Mercedes, il pregiudicato 46enne, figlio del ras Gennaro Mariniello ucciso il 23 marzo del 2000 mentre stava prendendo il sole sul terrazzo della sua abitazione, con una carabina di precisione. A ucciderlo è stato un killer solitario, che è sceso nel garage quando il cancello elettronico si era appena aperto, cogliendo di sorpresa la vittima ed esplodendogli contro in rapida successione almeno tre colpi di pistola, uno dei quali l’ha colpito alla testa uccidendolo sul colpo.
Immediatamente dopo l’assassino si è allontanato dalla scena del crimine, dove probabilmente c’era ad attenderlo un complice. Chiaramente nessuno ha visto niente. Le pesanti deflagrazioni sono state udite dai parenti della vittima che vivono nello stesso condominio, che si sono subito precipitati di sotto trovandosi dinanzi all’uomo agonizzante. Subito è stato richiesto l’ausilio del personale del 118 che, giunti nel garage in uso alla vittima, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del 46 enne, il quale fino a qualche settimana prima era sottoposto agli arresti in casa, essendo rimasto coinvolto in un’indagine per detenzione e spaccio di sostanze stupefacente nata nell’area giuglianese, che oltre a lui coinvolse altre sei persone. Il suo omicidio ad oggi resta però avvolto nel mistero.