La Corte di Cassazione accoglie il ricorso dei legali del militare accusato di rivelazione di segreto d’ufficio con aggravante mafiosa.
Per ora non torna in carcere il maresciallo maggiore dei carabinieri Vincenzo Di Marino, finito nel centro del mirino dei magistrati per il sospetto di aver rivelato informazioni importanti e riservate ad alcuni esponenti del clan Puca. La decisione, come riporta un articolo del ‘Roma’, a firma del collega Luigi Nicolosi, arriva dalla Corte di Cassazione, che accoglie il ricorso dei difensori Luigi Senese e Antonio Del Vecchio, annullando l’ordinanza che lo avrebbe riportato dietro le sbarre e disponendo un nuovo pronunciamento del Riesame.
Poche settimane fa, forse proprio temendo di tornare in carcere, Di Marino ha provato a uccidersi, per fortuna senza riuscirsi. Adesso le sue condizioni di salute sono buone e potrà attendere gli ulteriori sviluppi di questa vicenda a piede libero. Anche se su di lui restano ancora pesanti ombre che si specchiano nell’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio aggravata dalla finalità mafiosa.