di Gianpiero Falco *
Quello che sta succedendo in questi giorni nel nostro campionato di calcio e la esatta esemplificazione della nostra società. La mancanza di regole e/o la sistematica travalicazione delle stesse porta a un caos che favorisce i soggetti che hanno a disposizione ingenti quantitativi di capitali. In Italia non ci sarà mai la favola Leicester che c’è stata pochi anni fa in Inghilterra. In questa analisi è molto importante non farsi trasportare dalla propria fede calcistica. Bisogna tralasciarla e soprattutto valutare i fatti e gli accadimenti che si sono succeduti in queste ultime due giornate. Premetto che lo scrivente ha grande simpatia per l’Atalanta proprio perché potrebbe essere quel Leicester sopra menzionato, ma quello che è successo nella partita con il Napoli è veramente una follia totale che se ben analizzata nel suo insieme fa capire come la classe arbitrale che dovrebbe essere neutrale molto spesso direziona i campionati verso gli stessi vincitori. Lo fa per errori? O con dolo? Non sta a noi accertare ciò. Ma se facciamo riferimento anche alla partita Juventus-Genoa nella stessa giornata, ci viene da pensare. Durante la gara del Napoli tre rigori solari di cui nessuno ha sottolineato la gravità. Intendo chiaramente le tv satellitari in primis Sky, come se ci fosse per il campionato di calcio una sorta di limitazione del principio di libertà di espressione. E questo perché evidentemente il peso finanziario dei grandi Club e delle tifoserie rappresenta gran parte del fatturato di queste TV.
Dicevamo nella stessa giornata Juventus-Genoa. È stata altresì macchiata da errori marchiani e soprattutto indiscutibilmente oggettivi. Due espulsioni frutto di ammonizioni quantomeno generose e soprattutto rigore finale al 96esimo con tuffo di testa del campionissimo Ronaldo. Nell’ultima giornata i due rigori solari che ha avuto la Roma non sono stati seguiti da stesse decisioni nel derby della Mole. L’articolo del Corriere della Sera circa i dubbi di Ancelotti sulla possibilità di un’altra ‘Calciopoli’ non solo non paiono infondati ma sembrano poter essere la norma. Troppe coincidenze lo fanno pensare. Ma soprattutto ce lo fa pensare la mancanza di vittoria delle coppe internazionali di chi spesso viene arriso dalla fortuna indotta. Si vince spesso in Italia, ma all’estero nisba.
Allora, tornando ai tifosi, diciamo loro di non farsi prendere dalla propria fede per giustificare orrori arbitrali. E qui ci riferiamo al direttore Feltri. Si fa il gioco dei ricchi e se si sostiene questo sistema, l’ Atalanta non vincerà mai il campionato. La cosa grave di questo sistema è la totale acquiescenza della TV satellitare, nei confronti della giustificazione di tali orrori arbitrali, poiché toccano gran parte del sistema economico che la regge. Io inizierei a pensare una class action nei confronti di tali emittenti che porti a disdire tutti gli abbonamenti. Solo così si potrà far sentire la voce della libertà. Tifosi delle squadre minori pensateci. Io da lunedì farò il mio .
Sperando che un giorno possa vincere, se non la mia squadra del cuore, l Atalanta del direttore Feltri. Ma stando così le cose sarà solo un miraggio. A buon intenditore…
Gianpiero Falco,
delegato allo sviluppo regionale Confapi Campania