Il consigliere comunale: «Ormai non passa un solo giorno durante il quale i nostri ospedali non vengono coinvolti in episodi, eclatanti o meno, di malasanità»
Nei giorni scorsi la polemica sul Teatro San Carlo di Napoli tra il sindaco Gaetano Manfredi e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha spaccato il Partito Democratico in città. Tra i due, raccontano bene informati, ormai si sarebbe aperto un solco molto profondo. Lontani i tempi in cui il governatore girava il capoluogo partenopeo per sponsorizzare l’elezione a primo cittadino dell’ex sindaco. Fino a poco fa, anche il consigliere comunale Nino Simeone era considerato molto vicino a De Luca. Ma oggi l’esponente di Napoli Libera ha chiesto al primo cittadino di intervenire istituzionalmente per tutelare la salute pubblica dei cittadini partenopei partendo da un’accusa pesantissima: «Ormai non passa un solo giorno durante il quale i nostri ospedali non vengono coinvolti in episodi, eclatanti o meno, di malasanità per motivi organizzativi o di organico, spesso per la mancanza di personale sanitario qualificato nelle strutture ospedaliere».
Ospedali che guarda caso sono gestiti dall’asl e, indirettamente, dalla Regione Campania dove Vincenzo De Luca ha mantenuto per sé la delega alla sanità e racconta in continuazione del «miracolo» campano. Simeone punta il dito in particolare sulla «cronica carenza di personale qualificato» e chiede di intervenire «presso la Regione Campania ed anche a livello ministeriale, della battaglia che stanno portando avanti le migliaia di infermieri qualificati, in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale che, a seguito del superamento delle prove concorsuali, sono risultati idonei ma non sono stati assunti. Si parla di persone, giovani e meno giovani, che hanno affrontato grandi sacrifici per essere adeguatamente formati presso le nostre Università e che vedono, tuttavia, allontanarsi il diritto ad un impiego stabile».
Le graduatorie esistenti
Impiego che l’Asl e la Regione Campania potrebbero assicurare. Sarebbe «opportuno – scrive Simeone -, anche nella logica di economicità che deve informare l’attività amministrativa, l’estensione della validità delle graduatorie esistenti, con l’obbligo di scorrimento fino alla copertura di tutti i posti previsti nella pianta organica e di quelli necessari ad assicurare il turnover dei sanitari momentaneamente assenti per congedi di lunga durata. Tale misura eviterebbe che tanti infermieri professionali siano costretti a lasciare i territori di origine per cercare nuove occasioni altrove, se non addirittura all’estero. Ciò costituisce un vero spreco di risorse pubbliche e finisce per penalizzare ulteriormente il Mezzogiorno».
Simeone chiede al sindaco un intervento «in sostegno della copertura dei fabbisogni assunzionali, anche mediante lo scorrimento delle graduatorie degli idonei; sarebbe, questa, una soluzione rapida e potrebbe fornire immediato supporto agli ospedali ed alle esigenze dei pazienti. Troppe volte la disorganizzazione delle nostre strutture sanitarie assume rilevanza su tutti i media nazionali, mortificando l’immagine della sanità campana». Disorganizzazione che, guarda un po’, potrebbe essere evitata solo dalle asl che fanno capo alla Regione Campania e a Vincenzo De Luca. In pratica, tra i due, il consigliere comunale si è schierato con il primo cittadino.