di Giancarlo Tommasone
Avrebbe 22 anni adesso, è stato ucciso prima di compierne 20. Cresta e barba da terrorista dell’Isis, ma pure occhiali da vista e faccia pulita, Emanuele Sibillo, meglio conosciuto come ES17, può essere considerato il primo boss social della storia della camorra. La sua immagine è stata ampiamente diffusa tramite Facebook, Twitter, Instagram.
Su diversi canali Youtube è possibile imbattersi in più di venti video
che hanno come protagonista
il ragazzino di San Biagio dei Librai (prima),
di Forcella (poi), che ha bruciato le tappe della malavita, che ha anticipato la morte
In questi giorni, in virtù del docufilm a puntate trasmesso da Sky, «ES17, Dio non manderà nessuno a salvarci», le clip dedicate a Sibillo sono aumentate in modo esponenziale e con esse le visualizzazioni. Alcuni mesi dopo la sua morte, pubblicato il 9 novembre del 2015, appare il video «Emanuele Sibillo E.S. 17 – E’ per te», in sottofondo la canzone di Eros Ramazzotti. La clip è un collage di foto e brevi filmati, scorci di vita, raccolti forse dalla compagna di Emanuele, Mariarca Savarese, e affidati alla rete.
Il primo video che celebra un baby-boss della camorra
è stato pubblicato in rete il nove novembre del 2015,
a quattro mesi dall’agguato in Via Oronzio Costa

E’ il primo video che celebra un baby-boss, dura 4’ e 11” e finora è stato visto da più di 165.200 utenti. Non ci soffermiamo sui commenti (numerosi e disparati, molti quelli dei simpatizzanti della paranza di Forcella), quanto sui numeri. L’undici aprile del 2016, viene inserita un’altra clip, stessa durata del primo esperimento, in sostanza è una copia. Ne segue in maniera pedissequa la narrazione. Le visualizzazioni ad oggi superano le 10.300.
Emanuele Sibillo, all’epoca in carcere
nella struttura minorile di Nisida,
intervista Samuele Ciambriello
Pochi giorni dopo l’omicidio di Emanuele Sibillo (avvenuto nella notte del 2 luglio 2015), una televisione locale manda in onda un servizio, in cui si vede il ragazzo intervistare Samuele Ciambriello. E’ il 2012, all’epoca Emanuele è ancora minorenne. L’estratto, della durata di 3 minuti e 47 secondi, viene pubblicato su Youtube il 6 luglio del 2015 e si attesta – ad oggi – sulle 47mila visualizzazioni.

Raccoglie circa 26mila view la clip «Forcella festeggia il boss Lino Sibillo». In alcuni frame del video la videocamera del cellulare ha immortalato anche Emanuele. Due settimane fa cominciano a circolare in rete le puntate del docufilm mandato in onda su Sky.
Il docufilm sulla storia di ES17
Sono cinque video della durata media di 5 minuti e mezzo: il primo episodio conta già più di 45mila visualizzazioni; il secondo più di 44mila; il terzo, dal titolo «Il capo», si avvia verso le 80mila; il quarto verso le 50mila. Più di 54mila volte è stato invece visto l’episodio in cui si narra della morte del baby-boss.

A proposito della scena, drammatica, del ragazzo ormai senza speranze, che dopo l’agguato viene accompagnato presso l’ospedale Loreto Mare, esistono almeno altre due pubblicazioni: in totale, contano, al momento, più di 30mila visualizzazioni. Infine, il 24 maggio scorso è stato postato un «cortometraggio», che riporta per intero il documento realizzato da Repubblica e trasmesso da Sky. Si intitola semplicemente «Emanuele Sibillo», finora è stato visto circa ottomila volte, ma le visualizzazioni sono destinate a salire.