La decisione, valida fino al 7 ottobre, è stata presa al termine dell’incontro con le Regioni
di Stefano Esposito
Stadi aperti per tutte le partite di Serie A, per un massimo di ingressi di mille persone sugli spalti.
Alla videoconferenza, convocata dal ministro per le Autonomie Francesco Boccia, erano presenti i ministri Spadafora e Speranza, rispettivamente di Sport e Salute, il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini e, tra i governatori, Fedriga, Marsilio, Toma, Bardi, Cirio e Fontana.
Si lavora anche, da qui al 7 ottobre, per dare un contributo condiviso tra governo e regioni in vista del prossimo Dpcm.
In base all’andamento della curva epidemiologica, si definirà una percentuale di ingresso che tenga conto della capienza degli impianti per ogni disciplina sportiva.
Secondo quanto riporta Sky Sport, presto si lavorerà per applicare le stesse misure negli stadi per le partite di serie B e C. Restano ferme le disposizioni sulla sicurezza come il distanziamento, l’utilizzo delle mascherine e il controllo della temperatura con termoscanner.
Spadafora: “Esperimento per le prossime aperture”
Il Ministro dello Sport Spadafora ha commentato la decisione:
“Al fine di non fare disparità tra le squadre e come sperimentazione in vista delle prossime aperture, ho chiesto che la decisione dell’apertura al pubblico da parte di alcune Regioni venisse estesa a tutto il territorio nazionale.
“Il mio obiettivo però – aggiunge Spadafora – è quello di consentire la partecipazione del pubblico per tutti gli sport e per tutte le categorie, arrivando a definire un protocollo unico che preveda una percentuale di spettatori in base alla capienza reale degli impianti.
L’impegno che ci siamo presi durante l’incontro è quello di metterci subito al lavoro su questo.
Occorre mantenere cautela, rigore e attenzione per riaprire bene, gradualmente, e non essere costretti a chiudere di nuovo.
Il quadro epidemiologico a livello europeo non è incoraggiante, noi dobbiamo stare attenti ed evitare precipitose fughe in avanti”.