L’omicidio di Nicola Notturno, ammazzato con dieci colpi di pistola a Scampia, due giorni fa, ripropone il rischio di una nuova faida nell’area nord del capoluogo. Notturno jr, figlio di Raffaele e nipote di Gennaro, quest’ultimo da qualche settimana collaboratore di giustizia, viene descritto dagli investigatori che si occupano della camorra di Secondigliano come un tipo violento, assai spendaccione, con una ostentata – e non riconosciuta – predisposizione al comando. Un attaccabrighe, per dirla con le parole della strada.
«Una possibile pista – ragiona un inquirente con Stylo24 – potrebbe essere quella dei soldi legati al giro della droga».

Ovvero?
«Nicola Notturno era da tempo coinvolto nella gestione delle piazze di spaccio, e qualche debito non onorato con altri gruppi criminali o, addirittura, un ammanco nella cassa comune di quelli che un tempo erano gli scissionisti, potrebbe aver innescato la vendetta».

Quindi non è detto che il delitto sia immediatamente riconducibile alla decisione dello zio di iniziare a parlare coi pm antimafia?
«Potrebbe essere, piuttosto, l’innesco. Lo scenario potrebbe essere questo: sei un giovane senza arte né parte criminale, sei arrogante e presuntuoso, spendi tanti soldi e li ostenti anche su Facebook dove pubblichi decine e decine di foto in luoghi esotici e club esclusivi. Contrai un debito, per qualche partita di droga che non hai la possibilità di pagare, e magari non ti preoccupi nemmeno di tenerti buoni i creditori che reclamano il dovuto. Arriva poi la notizia della collaborazione di un tuo parente, ed ecco che scatta la sentenza di morte».

Arriveranno pure le vendette?
«Difficile dirlo, certamente i parenti e gli amici, che pure si erano discostati dalla scelta di Gennaro di pentirsi, potrebbero provare il desiderio di lavare col sangue l’omicidio di un loro congiunto».