Alba di manette a Fuorigrotta, eseguiti undici arresti: ras e affiliati sono accusati di spaccio di droga, usura e corruzione
Alba di manette a Fuorigrotta, scacco ai nuovi ras della faida di Napoli Ovest e tra i coinvolti nell’operazione compare pure un ufficiale dell’Arma. Non solo, tra i nomi degli arrestati spicca quello di Alessandro Volpe, nipote del “patriarca” Antonio Volpe, assassinato lo scorso anno in via Leopardi. Un delitto eccellente, che scatenò una lunga scia di sangue ancora oggi irrisolta e ancora oggi in corso.
A entrare in azione sono stati i carabinieri che poche ore fa hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa su richiesta della Direzione distrettuale antimafia a carico di 11 soggetti, gravemente indiziati – a vario titolo – dei delitti di usura, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché detenzione illegale di armi comuni da sparo, reati tutti aggravati dalla finalità di favorire il sodalizio camorristico denominato Baratto-Volpe, attivo nel quartiere partenopeo di Fuorigrotta e rientrante nella sfera di influenza e controllo dell’Alleanza di Secondigliano.
Tra gli indagati figura un appartenente all’Arma dei carabinieri, indiziato di aver commesso il delitto di corruzione per il compimento di un atto contrario ai doveri d’ufficio. Nel corso delle indagini, inoltre, sono stati documentati nove casi di usura, commessi in danno di esercenti attività imprenditoriali (tra cui un noto ex calciatore del calcio Napoli), a fronte dei quali gli indagati avrebbero applicato tassi di interesse variabili tra il 25% ed il 40%. In manette sono così finiti Mario Baratto, 63 anni; Giuseppe Bucolo, 56enne luogotenente dell’Arma dei Carabinieri; Umberto Graziano, 35 anni; Michele Scarca, 32 anni; Gennaro Scala, 55 anni; Gaetano Staiano, 58 anni; Patrizio Straiano, 31 anni; Vittoria Trapanese, 48 anni; Alessandro Volpe, 39 anni; Angelo Volpe, 55 anni; Gennaro Volpe, 41 anni.
luni