di Angela Ariano
Gli scongiuri al buio, Fiorello accende le luci e Amadeus dà il via al 71° festival di Sanremo. L’elaborazione collettiva del trauma che è stato il 2020 post Sanremo, «il cuore batte più forte rispetto all’anno scorso», le poltrone vuote e gli applausi registrati: un’edizione unica, inedita, imparagonabile e che batte un altro record, comunque vada e chiunque vinca.
Fiorello con il suo mantello giardino fiorito intona «Grazie dei fiori» in una versione decisamente pop punk, con il rossetto nero stampa un bacio in fronte ad Amadeus e sulle dita uno smalto «color Morgan testa di nero».
Ha inizio la gara tra i primi quattro giovani, ma approdano in finale solo Gaudiano e Folcast, e subito dopo a scendere le scale dell’Ariston, in un abito Prada, è l’attrice bolognese, Matilda De Angelis.
Prima di molte donne co-conduttrici di questo festival e reduce del successo della serie tv internazionale «The undoing», ha saputo tener testa agli uomini al suo fianco, dai padroni di casa al co-conduttore Zlatan Ibrahimovic.
Una sorprendente rivelazione, spigliata, versatile, simpatica.
Diodato sul palco un anno dopo, canta il suo brano non invecchiato e che continua a far rumore.
Emozione anche per lui, che stona.

Tredici gli artisti in gara, intervallati da ospiti variegati ma tutti targati Italia.
Arisa apre la gara.
E poi la super ospite Loredana Bertè con un medley dei suoi successi da «Il mare d’inverno», «Dedicato» a «Sei bellissima», «Non sono una signora» per presentare poi la sua «Figlia di…», il nuovo singolo in uscita lo stesso giorno.
Alessia Bonari, divenuta un simbolo della lotta al Coronavirus con i suoi selfie e la Banda della Polizia di Stato con Stefano Di Battista e Olga Karanova.
Ma quando tutto sembra rientrare negli schemi, pur essendo un Sanremo differente, piume, lacrime insanguinate e capelli blu: è la volta di Achille Lauro, ma questa volta come ospite, che accende i social con la performance dedicata al settore dello spettacolo ferito dalla pandemia. Riferimenti alla croce di spine di Gesù e alle statue di Madonne e Santi piangenti, Lauro non sembra deludere le aspettative di quanti confidavano nella sua spudorata trasgressione.

Un’edizione distopica, dalla commozione di Fedez, in coppia con Francesca Michielin, all’elogio del bacio, affidato alla De Angelis, fino alla sostituzione di Irama, cantante in gara, per un caso positivo al Covid del suo staff.
La bolla del festival quest’anno è un buco nero che l’ha inghiottito, sterminando tutte quelle sane abitudini che condivano la kermesse sanremese ma si arriva al podio ugualmente, e quello provvisorio è stato quasi tutto al femminile, con «Dieci» di Annalisa al primo, «Glicine» di Noemi al secondo e «Parlami» di Fasma al terzo.
Ma la gara continua.