Il caso di un ergastolano siciliano detenuto presso il carcere di Secondigliano, da aprile non può avere contatti neanche con la figlia
Gli sono state negate le chiamate con i familiari, è da mesi che non le effettua. Da quando – eravamo in aprile, in pieno periodo di lockdown – un ergastolano siciliano, recluso a Secondigliano, mentre effettuava una videochiamata con il fratello, salutò la mamma e la sorella. L’inquadratura delle due parenti (finite nell’obiettivo della videocamera, per un errore del fratello del detenuto) durò appena qualche istante, poi, siccome quel saluto era vietato (nel senso non era stato autorizzato), la videochiamata fu interrotta. Da allora, il detenuto non può avere contatti nemmeno con la figlia. La notizia è stata riportata dal Riformista Napoli.