Una scelta coraggiosa: provare a seguire l’esempio del marito
Il 26 luglio 2019 il carabiniere Mario Cerciello Rega fu ammazzato mentre prestava servizio a Roma, nel quartiere Prati. Da quel giorno, tre anni e otto mesi dop, la vedova di Mario, Rosa Maria Esilio, vive nel dolore per una vita strappata troppo presto e per un legame reciso, ingiustamente, di netto. Lei però ha sopportato questa dolorosa ferita, che porterà dentro di se per sempre, a testa alta. In prima fila nella ricerca della verità. Qualcun altro, al posto suo, avrebbe potuto provare a cancellare la divisa a strisce rosse dalla sua vita. Rosa, invece, ha deciso di intraprendere una scelta coraggiosa e provare a seguire le orme del marito ed entrare nella famiglia dell’Arma dei Carabinieri. Lo racconta un articolo di Giovanna Salvati su «Metropolis».
Laureata in materie farmaceutiche, sta sostenendo una preparazione finalizzata a un ruolo specialistico destinato ai civili laureati che le permetterà di ricevere il grado di tenente ed essere destinata a uno dei nuclei specialistici dell’Arma. Proprio quell’Arma dei Carabinieri in cui credeva profondamente anche Mario, ucciso barbaramente con undici coltellate. Per ricordare il marito e per continuare la sua battaglia di legalità.