Nella seduta di martedì 6 novembre, la Camera ha dato il via libera alla proposta di legge formulata dalla Lega, in merito all’inapplicabilità del giudizio abbreviato per i delitti puniti con la pena dell’ergastolo. In modo da non consentire la diminuzione di pena connessa al rito per reati quali la devastazione, saccheggio e strage; strage; omicidio aggravato; ipotesi aggravate di sequestro di persona. I voti a favore sono stati 280 (M5S e Lega), quelli contrari 9 (Leu), mentre gli astenuti 199 (Pd, FI, FdI, Maie).
Adesso il testo passa al Senato e qualora dovesse essere approvato definitivamente, uno dei primi effetti sarebbe l’aumento del numero delle Corti d’assise, proprio in virtù del maggior numero dei reati chiamate a giudicare.
Con il rito abbreviato il processo viene definito in sede di udienza preliminare, con le indagini che, in un giudizio di tipo volonario, assumono pieno valore probatorio. E in caso di condanna per l’impiutato avviene una riduzione della pena nella misura di un terzo per i delitti e della metà per le contravvenzioni.