di Giancarlo Tommasone
E’ stato annunciato già da tempo, pure attraverso una massiva campagna social, come è nello stile del Movimento 5 Stelle.
Oggi cade il «Restitution day 2019»
Prima la conferenza stampa sulle restituzioni dei parlamentari grillini, presso la sala stampa della Camera dei deputati, poi un flash mob con tutti i portavoce del M5S in Piazza del Parlamento. «I 2 milioni di euro che ci siamo tagliati dai nostri stipendi andranno in aiuto alle popolazioni di Liguria, Friuli Venezia Giulia e Sicilia colpite dal maltempo negli scorsi mesi», ha detto Di Maio.
Nel momento in cui scriviamo non è possibile verificare a che punto siano, nel particolare, gli eletti della Casalleggio & C. con i rimborsi, perché il sito della «gialla» trasparenza, tirendiconto.it, è in aggiornamento.
La nuova versione sarà on line
a breve, recita la schermata
E allora dobbiamo accontentarci di fare due conti in tasca ai consiglieri regionali campani del Movimento. Piccolo passo in avanti per il più ritardatario, Gennaro Saiello, che ha coperto fino a luglio: a dicembre scorso era rimasto con le restituzioni ferme a maggio a 2018. Per capirci, Saiello risulta oggi essere in ritardo ancora di sei mesi (da agosto 2018 a gennaio 2019). Avanza di una casella Valeria Ciarambino che ha versato fino a settembre scorso (a dicembre 2018 era ferma con i rimborsi ad agosto).
Tra le spese che compaiono nel cedolino della distinta
della consigliera di Pomigliano d’Arco è possibile leggere
che nel mese di settembre ha speso 943,47 euro di consulenze
Un solo mese di ritardo accumulato (hanno restituito fino a dicembre scorso), invece, per il capogruppo Marì Muscarà e per Luigi Cirillo. Quest’ultimo, risulta essere il più puntuale dei suoi. Michele Cammarano ha versato, ad oggi, fino a novembre 2018; Tommaso Malerba fino a ottobre; Vincenzo Viglione fino a settembre. Non è dato sapere il perché dei ritardi. Tornando alla situazione di Saiello, ad aprile scorso (quando era fermo alle restituzioni a settembre del 2017, sette mesi di arretrati) intervistato da Stylo24, relativamente al ritardo nel versare, aveva speiagto: «Si tratta di questioni personali e di ragioni che hanno a che fare con il tipo di lavoro che svolgo in Consiglio. Non ho avuto tempo di fermarmi un attimo ultimamente e di allinearmi al resto dei portavoce del Movimento».
All’epoca, c’è da dire, che Saiello era capogruppo. Magari avrà avuto qualche spesa e qualche impegno in più e soprattutto non avrà trovato il tempo di fermarsi per mettersi in pari. Ma negli ultimi sei mesi, forse il tempo per versare almeno fino a dicembre scorso, ci sarebbe stato tutto. Delle conseguenze per chi accumula un ritardo come quello di Saiello, abbiamo ampiamente parlato, e si evince pure dallo Statuto del M5S: è prevista addirittura l’espulsione.
Le critiche del capogruppo Muscarà
Dal fondo grillino per il microcredito a quello istituito dal governatore De Luca nel 2017. Nei giorni scorsi, Marì Muscarà aveva dichiarato: «Stavamo cominciando a preoccuparci. Erano sei mesi che De Luca non faceva alcun cenno ai soldi da restituire su quell’inutile fondo da lui istituito nel 2017, nel quale non ci risulta sia confluito ancora alcun centesimo, né suo, né dei suoi assessori, né di quei burattini che occupano i banchi della maggioranza». In effetti, visto che Muscarà sottolinea come nella cassa istituita dal presidente della Regione Campania, non sarebbe stato versato un solo euro, ci aspetteremmo che inviti anche i suoi a provvedere a mettersi in regola con i tempi delle restituzioni. Altrimenti c’è il rischio di fare la figura di chi non versa né nel fondo istituito dal governatore né in quello del Movimento.