(Rimborsi dei pentastellati per il microcredito e ritardi nei bonifici. Abbiamo raccolto la testimonianza del consigliere regionale Gennaro Saiello, capogruppo dei grillini in Regione Campania)
di Giancarlo Tommasone
Ci risulta che lei è il consigliere regionale più «moroso» d’Italia. Ha effettuato l’ultimo bonifico a settembre scorso, adesso siamo quasi a maggio. A cosa si deve il suo ritardo?
Si tratta di questioni personali e di ragioni che hanno a che fare con il tipo di lavoro che svolgo in Consiglio. Non ho avuto tempo di fermarmi un attimo ultimamente e di allinearmi al resto dei portavoce del Movimento. Poi dipende molto dalla piattaforma, che se non viene aggiornata, non ci permette di versare. Però è tutto pronto.
Nel senso che lei ha effettuato già i bonifici mancanti e non compaiono ancora su tirendiconto.it?
No. Non sono stati ancora effettuati, ma molto dipende appunto dagli aggiornamenti della piattaforma. Oggi per esempio sono state inserite le «finestre» relative a gennaio e a febbraio 2018. Se io volessi versare la quota di aprile, non sarebbe possibile.

La poca «trasparenza» della piattaforma starebbe proprio nel fatto che non si riesce a capire con quale cadenza avvengano gli aggiornamenti e a che periodo faccia fede il ritardo. Tecnicamente, lei conterebbe quasi 7 mesi di arretrati. Dopo sei mesi di mancati versamenti, Serenella Fucksia è stata espulsa dal Movimento. Lei invece no. Come lo spiega?
Perché in quel caso, non c’era evidentemente la volontà di effettuare i rimborsi di parte degli stipendi; per quanto mi riguarda, invece, questa volontà c’è tutta e i ritardi dipendono esclusivamente dal fatto che non ho avuto tempo di fermarmi e fare quanto previsto dal regolamento.
Giusto per essere precisi, però, bisogna dire che Fucksia, prima della votazione on line che ne decretò l’allontanamento dal M5S, i suoi «debiti» li ripianò. Ma andiamo avanti. Come mai, nello stesso periodo considerato (gennaio-settembre 2017), il suo collega Vincenzo Viglione ha restituito 37.857,8 euro e lei ne ha versati soltanto 10.316,78?
Il rimborso è qualcosa di personale, che ha a che fare con ogni singolo portavoce.

Nel senso che uno rimborsa quanto gli pare?
Assolutamente no. Il rimborso ha a che fare col tipo di lavoro svolto. Io ad esempio non sono uno che se ne sta seduto e fermo all’interno del Palazzo.
Quindi mi sta dicendo che lei è uno che lavora mentre Viglione… ?
No. Non dico questo. Viglione svolge un altro tipo di lavoro che è semplicemente diverso dal mio. Che ho bisogno di vedere e di toccare con mano determinate situazioni e dico che quindi, tale tipo di lavoro, mi porta spesso lontano dal Palazzo.

Con ciò, afferma che lei deve far fronte a maggiori spese rispetto ad altri portavoce in Regione?
Certo. Ad esempio, giusto per dirne una, mangio quasi sempre fuori.
No ai 350 euro al mese di Bassolino, sì al reddito di cittadinanza che ne corrisponderebbe invece 1.600 (al mese) a persone senza lavoro. Non si tratta comunque, di due misure nate con l’identico obiettivo di aiutare famiglie che rasentano o sono al di sotto della soglia di povertà?
Quella ideata da Bassolino è figlia di una politica assistenzialista, il reddito di cittadinanza, invece è una misura pro-attiva, che si pone come fine, attraverso un serio investimento nella formazione, di giungere al reale reinserimento occupazionale.
Ah, a proposito. Tra quanto tempo pensa di versare i rimborsi arretrati?
Ripeto, devo trovare il tempo di fermarmi un attimo. Non appena potrò, comunque provvederò a farlo.