Il leader di Italia Viva è intervenuto questa mattina nell’assemblea nazionale del partito che si è tenuta a Napoli
«La nostra tesi è che non si manderà a casa il Governo Meloni evocando il dramma dei controlli della Corte dei Conti o il martirio di Fabio Fazio, non lo si manderà a casa chiedendo la patrimoniale o insistendo sul reddito di cittadinanza, che è una battaglia contro senso e contro tempo, ma costruendo l’alternativa riformista, incalzandoli spiegando che su parole chiave come tasse e lavoro loro non ci sono». Lo ha detto Matteo Renzi, leader di Italia Viva, nel discorso d’apertura dell’assemblea nazionale a Napoli.
«I media raccontano di un governo autoritario, ma di che? Questo non è un governo autoritario, è un governo velleitario, non è fascista, è indeciso a tutto. Non va esposto alla polemica europea come un governo che ci porta a una deriva autoritaria. Qui c’è un Paese fermo, che è totalmente immobile rispetto a scelte fondamentali e c’è una classe dirigente di governo che si diceva pronta a cambiare tutto e che invece è incerta e in qualche modo inconcludente» ha aggiunto.
L’appello ai riformisti e l’attacco al Pd
Il leader di Italia Viva ha poi parlato del suo ex partito: «Amici riformisti, il nuovo Pd pretende per potervi dare cittadinanza l’abiura sulla stagione delle riforme e vi dicono che se volete restare in quella casa vi dovete rimangiare tutto Chi oggi ha il coraggio dentro l’area riformista del Pd di sussurrare parole che suonino come una non presa di distanza viene immediatamente etichettato come il nemico»
«Cara Elly – afferma – quando avrai preso alle prossime elezioni, ci vuole un anno e ce la puoi fare, il 41 per cento, quando avrai vinto in 6mila Comuni su 8mila, 17 Regioni su 20, quando avrai la possibilità di governare un Paese costruendo leggi dal sociale all’economia che, piacciano o no, hanno segnato la storia del Paese, allora io sono disponibile a venire in tv, a dirti che non ho capito nulla e che hai ragione, ma fino a quel momento abbi rispetto per chi ha portato quella comunità politica a quei risultati. Di fronte a questa destra e a questa sinistra, c’è uno spazio politico che va riempito con esigenze organizzative e con un ragionamento politico: noi abbiamo il dovere di strappare le parole ‘sicurezza’ e ‘tasse’ alla destra e le parole ‘lavoro’ e ‘cultura’ alla sinistra, o meglio alle rispettive propagande».
Renew Europe
Nel suo lungo discorso ha riaperto all’alleanza con Calenda. «Per il disegno politico di Renew Europe sono disponibile e sarò disponibile a fare un passo indietro. L’obiettivo politico è evitare lo slittamento a destra di Strasburgo». Renzi ha ricordato che alle elezioni politiche dello scorso settembre, «ho fatto un passo indietro per costruire il Terzo polo alle elezioni politiche. Oggi non so se e come sarà possibile riprendere a livello nazionale questo cammino ma dico che non è questo il punto in discussione: quello che deve essere chiaro è che il nostro desiderio di andare tutti insieme alle elezioni europee è un desiderio che muove da considerazioni politiche». Renzi ha sottolineato che «quello che non sono disponibile a fare quando me lo chiedono è rinunciare alla Leopolda come momento politico. Io non rinuncerò mai alla Leopolda perché lo chiedono a voi e noi non rinunciamo a spazi di libertà. Posso fare un passo indietro io, ma non chiederò a voi quel passo indietro».
«Per questa comunità sono pronto a rimettere in discussione anche il mio ruolo. Siete una comunità, che magari in qualche caso fa fatica e in altri fa molto bene, ma che c’è e il risultato delle ultime elezioni dimostra che senza di noi non si vince. Se questo è vero noi abbiamo un unico grande compito: non fuggire dall’impegno in prima persona ma fare uno sforzo per far crescer anche altri. Dobbiamo essere una bottega aperta alla creatività e non un club privato. Per farlo io ci sono e ci sarò e continuo a starci da protagonista con le mie caratteristiche»
Lo scontro Schlein-De Luca
A margine dell’evento ha paralto anche dei rapporti tra il Partito Democratico e il governatore della Regione Campania. «Il terzo mandato di De Luca? Se un po’ lo conosco ho l’impressione che farà di tutto per avere il terzo mandato. Sarà il Pd a decidere se candidare De Luca, la mia previsione è che De Luca resterà nel Pd, credo aprendo una discussione dialettica con la Schlein. Noi abbiamo sostenuto De Luca e siamo parte della maggioranza – ha aggiunto – ma non metto bocca nelle discussioni fra De Luca e la Schlein, mi limito ad assistere a un continuo scontro».
Renzi ha sottolineato che «sia per De Luca che per Manfredi, amministratori che sosteniamo, l’importante è che lavorino, noi diamo un giudizio positivo ma pensiamo che si possa fare di più e che vadano spesi i soldi. Nel 2023 la Regione deve finire di spendere i soldi che ho dato io a Vincenzo, soldi delle ecoballe, della Circumvesuviana, degli investimenti sulla cultura. In questa regione con il nostro governo sono arrivati molti soldi e non tutti sono stati spesi. Allora – ha proseguito Renzi, il mio suggerimento a De Luca e Bonavitacola e agli amici e compagni del Pd intanto è: spendiamo i soldi». Renzi ha evidenziato che la Campania «ha un tesoro non solo dal punto di vista turistico ed enogastronomico. Il punto è che questo tesoro va messo in condizione di dare frutto». E volgendo l’attenzione al Comune di Napoli, Renzi ha evidenziato che «ha avuto molti soldi dal Governo Draghi che li ha salvati dai debiti e bisogna che Gaetano chiuda le tante partite aperte».