Colpo da 200mila euro a Forte dei Marmi, la fuga dei due specialisti dei Quartieri Spagnoli giunge al capolinea grazie al nuovo programma di riconoscimento facciale
di Luigi Nicolosi
Rapinarolex sempre più alle strette grazie all’impiego di sofisticate tecnologie investigative. Se il ricorso agli impianti di videosorveglianza e ai sistemi “catturatarghe” già da tempo è una consuetudine per detective e inquirenti, dagli atti dell’ultima inchiesta che ha portato alla cattura di due trasfertisti napoletani emerge un ulteriore upgrade. Salvatore Febbraio e Massimo Selillo, entrambi originari dei Quartieri Spagnoli, sono stati infatti assicurati alla giustizia grazie a un avanzatissimo software di riconoscimento facciale. Un’indagine quasi “orwelliana”.
Il 36enne Febbraio e il 45enne Selillo sono stati arrestati pochi giorni fa in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Lucca. Sulla loro testa pende l’accusa di essere gli esecutori materiali tre rapine di orologi di lusso, i cui bottini hanno fruttato 18mila, 40mile e persino 200mila euro. Proprio in occasione di quest’ultimo colpo, messo a segno a Forte dei Marmi, in Toscana, il 25 luglio del 2019, il più giovane del commando è stato inquadrato da una delle telecamere di sicurezza del locale in cui era entrato in azione. Proprio quel frame si rivelerà per lui fatale.
Gli investigatori della locale compagnia dei carabinieri hanno infatti estrapolato l’immagine registrate dalla telecamera del ristorante e l’hanno confrontata con la fotografia di Febbraio tramite il nuovo software Sari in un uso alle forze dell’ordine: in questo modo hanno ottenuto una compatibilità che, secondo gli inquirenti, si assesterebbe addirittura al 99,97 per cento. Salvatore Febbraio era infatti già da qualche tempo noto agli uomini in divisa per la sua abilità nei reati predatori: soprattutto rapine di orologi di lusso che di volta in volta avrebbe compiuto anche in altre zone d’Italia. Già in passato, infatti, il 36enne era stato arrestato.
Stavolta il bandito originario dei Quartieri Spagnoli sembra però averla fatta davvero grossa. Quella sera, infatti, nel mirino della gang era finito un facoltoso imprenditore, Vincenzo Nanni Fainardi, che stava cenando in compagnia della moglie. Febbaio e Selillo, accortisi subito del preziosissimo orologio che la vittima designata indossava, un Daytona Paul Newman degli anni Sessanta dal valore di 200mila euro, hanno così atteso il momento giusto per agire e non appena la coppia ha lasciato il locale per rincasare ecco che è scattato l’assalto. Ancora prima che l’uomo entrasse in auto Febbraio gli sarebbe piombato addosso e con una mossa fulminea gli avrebbe strappato l’orologio. A quel punto il complice, in sella a una moto di grossa cilindrata, l’ha subito prelevato e i due si sono dileguati nel nulla. I rapinarolex partiti da Napoli non avevano però fatto i conti con l’avanzare implacabile della tecnologia.