Faida della Torretta, la “rivolta” del parcheggiatore rivela i nuovi affari del clan Strazzullo: «Tutti quelli di Mergellina sono stati convocati, ma ognuno di noi ha un pezzo di strada e il ricavato era personale»
Quella della Torretta di Chiaia è una guerra senza quartiere. Un vorticoso tutti contro tutti, in cui gli abusivi della sosta che si accaniscono sui malcapitati automobilisti finiscono a loro volta nelle grinfie dei nuovi ras della zona. Il retroscena emerge a chiare lettere dagli atti dell’indagine che pochi giorni ha consentito di decapitare i nuovi vertici del clan Strazzullo, i quali avrebbero negli ultimi mesi imposto una vera e propria raffica di estorsioni ai danni di spacciatori e parcheggiatori: «Hanno chiesto la somma di 100 euro settimanali a ognuno di loro».
La circostanza è stata messa a verbale da Dario Bentino il 12 agosto scorso, giorno in cui l’abusivo della sosta, reduce da una serie di minacce, decide di rivolgersi ai poliziotti della Squadra mobile per chiedere aiuto. La presunta vittima ha infatti sostenuto di essere finita nel mirino della cosca capeggiata dal giovane ras Giovanni Strazzullo “’o chicco” innanzitutto per la sua amicizia con Silvio Cirella, motivo per il quale la cosca gli avrebbe imposto di lasciare il quartiere Chiaia: «Il 4 o 5 luglio scorso – scrivono gli inquirenti – non ricordava con precisione il giorno, era stato nuovamente avvicinato da Armando Mastroianni, questa volta in compagnia di Gennaro Ruggiero, a lui noto come Sasy, che puntandogli al volto una pistola a tamburo lo minacciava intimandogli di scomparire definitivamente dal quartiere, altrimenti gli avrebbe sparato».
Sul punto, gli inquirenti aggiungono: «La circostanza che anche il fratello fosse stato destinatario di atti di violenza da parte degli stessi soggetti determinava in lui la convinzione che i motivi per cui lui e il fratello erano stati minacciati e percossi fosse da ricondursi alla loro vecchia amicizia con Silvio Cirella, dal momento che quest’ultimo era in pessimi rapporti con la famiglia Strazzullo. Spiegava poi che i contrasti tra la famiglia Cirella e la famiglia Strazzullo erano da ricondursi non solo a vecchi dissapori dovuti a una relazione sentimentale tra Vincenzo Cirella, cugino di Silvio, e Giovanna Mastroianni, nipote di Armando Mastroianni e attuale compagna di Gennaro Ruggiero, ma anche alla gestione dell’attività di spaccio di sostanza stupefacenti nella zona di via Camillo Cucca». Nel merito della questione il diretto interessato spiegava che «per questo motivo e per altri motivi legati alla vendita di stupefacenti nello stesso palazzo di via Cucca, il nuovo gruppo sta cacciando tutti i Cirella permettendo la vendita di droga solo ai loro favoriti».
In un successivo passaggio della denuncia, Dario Bentino forniva invece delucidazioni in merito alla strategia estorsiva degli Strazzullo: «Questi personaggi stanno cercando di emergere, mettendo in atto una serie di estorsioni, infatti ho saputo proprio ieri sera che Mastroianni e Ruggiero hanno chiamato gli altri parcheggiatori di via Caracciolo ai quali hanno chiesto la somma di 100 euro settimanali a ognuno di loro. Voglio precisare che i parcheggiatori li conosco solo per nome e sono Tony e Vincenzo, i quali fanno il parcheggio dal ristorante Lo Squalo al tabaccaio di fronte al Ciquitos, un altro Vincenzo fa il parcheggio fuori al bar Casa Infante, ’O lione fa il parcheggio fuori la pizzeeria Aperol di fronte lo chalet da Sasà e infine Carmine e Nunzia che sono marito e moglie fanno il parcheggio a largo Sermoneta. Voglio precisare inoltre che ognuno di noi ha un pezzo di strada e il ricavato è prettamente personale».