Due consiglieri di centrodestra (all’opposizione?) salvano il sindaco di Napoli
di Giancarlo Tommasone
Tre voti, tre consiglieri seduti al banco per aiutare il sindaco Luigi de Magistris a restare in sella. Sarebbe bastato il più classico dei «soffi» per far cadere la seconda amministrazione arancione, ma – come ha dichiarato a Stylo24, a microfoni spenti, un consigliere comunale – «l’accanimento terapeutico nei confronti di un paziente allo stremo» non c’è stato. E allora a salvare la fascia tricolore e ad aiutarla a dare l’ok al bilancio, mantenendo il numero legale, ci pensano tre dell’opposizione, due di centrodestra e una ex Pd: Salvatore Guangi, Domenico Palmieri, detto Mimmo, e Anna Ulleto. Guangi (Forza Italia) «ha agito a titolo personale», si è affrettato a dichiarare – attraverso una nota – il coordinatore cittadino azzurro, Stanislao Lanzotti. Verrebbe però da chiedersi e da chiedere proprio a Lanzotti, fino a che punto un partito che sta all’opposizione possa tollerare che un suo esponente fornisca appoggio alla maggioranza. Cosa tra l’altro, che ultimamente non rappresenta l’eccezione, bensì la regola. Come è possibile che il partito non attui provvedimenti nei confronti di Guangi (che dimostra di essere insensibile ai richiami di FI) e si limiti a prendere le distanze da quelle che ridimensiona a scelta del singolo? Stesso discorso vale per Mimmo Palmieri, legato a doppio filo al leader del centrodestra, Stefano Caldoro. Quanto avvenuto durante le scorse ore in Consiglio comunale, rappresenta la prova provata del feeling esistente tra Caldoro e il primo cittadino partenopeo. Non dimentichiamo che l’ex governatore, nel corso dell’ultima campagna elettorale, ha fatto un vero e proprio endorsement per Luigi de Magistris. Sponsorizzazione che, in seguito alla valanga di critiche sui social, Caldoro è stato poi costretto a ritirare, anche se la toppa del comunicato di riparazione è stata ancora peggio del buco. Da sottolineare pure che de Magistris, che continua a autodefinirsi uomo di sinistra (con i pugni chiusi alzati a destra e a manca) qualche giorno prima che si andasse alle urne per il rinnovo del Consiglio regionale, ha ribadito: «Non voterò per De Luca». A questo punto c’è da chiedersi: per caso ha votato per Caldoro?