Nell’estate 1987, il campione argentino, che aveva trascinato il Napoli alla vittoria dello scudetto, fece di tutto per portare il «Turco» all’ombra del Vesuvio, anche a costo di rinunciare all’attaccante brasiliano.
L’estate 1987 il Napoli si apprestava ad affrontare la stagione che sarebbe arrivata da campione d’Italia e a esordire in Coppa dei Campioni. L’anno prima, trascinata da Diego Armando Maradona, aveva vinto lo scudetto, in una data, il 10 maggio, che sarebbe rimasta storica per i tifosi partenopei. All’alba dell’annata successiva, a tenere banco fu una doppia trattativa di calciomercato che vide al centro, da spettatore più che interessato, proprio lo stesso Pibe de oro. Come dimostrato nel corso di una intervista rilasciata a Gian Piero Galeazzi, Diego spinse e non poco con il presidente Ferlaino affinché il Napoli acquistasse suo fratello Hugo, scomparso nella giornata di ieri a 52 anni per una crisi cardiaca. Tanto da preferirgli persino Careca.
Alla domanda, infatti, del giornalista Rai, “In coppa dei Campioni quest’anno ci saranno i fratelli Maradona o no?”, la risposta del capitano azzurro fu perentoria. “Prima dobbiamo superare questo campo, che è molto difficile, poi si vede. Si parla di Careca, di Hugo. Io che posso dire? Mio fratello è mio fratello. Se viene Careca lo aiuterò come posso, ma se viene mio fratello è meglio”. Il resto è storia. La società acquistò entrambi, ma girò Hugo in prestito all’Ascoli, dove chiuse la stagione con zero gol in 13 presenze. Careca, invece, con 73 reti in 164 apparizioni in maglia azzurra, resta ancora oggi uno dei più forti attaccanti della storia partenopea.