Stop Biocidio e Insurgencia, il «braccio operativo» di Palazzo San Giacomo
di Giancarlo Tommasone
La denuncia per l’aggressione subita lo scorso 30 novembre ad Aversa, è stata presentata dal governatore Vincenzo De Luca, nella giornata di ieri presso la Questura di Napoli. «Ho presentato una denuncia perché non si è trattato di una protesta, ma di un atto di squadrismo, di delinquenza, un tentativo di aggressione da parte di chi non ha detto niente per 20 anni e che quando bonifichiamo le discariche della Terra dei Fuochi viene a protestare».
Queste le parole del presidente di Palazzo Santa Lucia, vittima di una aggressione, con lancio di sacchetti dell’immondizia. «Questi giovanotti – ha continuato De Luca – sono venuti per un’aggressione squadristica, c’era una signora che aveva lo stesso cartello che aveva esposto due anni fa a Pozzuoli in un’altra aggressione nei miei confronti. Bisogna sapere che siamo in guerra per cancellare dalla Terra dei fuochi la camorra e contrastare la demagogia, parlo di chi se non fa demagogia non sa che fare, perde il lavoro». Il governatore si è riferito anche a un precedente episodio, dunque, quello registrato a fine febbraio del 2018.
L’azione
di febbraio
2018 rivendicata
da Stop Biocidio
e Insurgencia
L’azione fu rivendicata dai comitati Stop Biocidio e dal laboratorio Insurgencia: «Abbiamo lanciato sacchetti di rifiuti contro De Luca, gli stessi con i quali pensa di gestire prebende e clientele in Campania, come ha mostrato l’inchiesta giornalistica Blood Money». Da sottolineare subito una circostanza di primaria importanza: l’inchiesta giornalistica di Fanpage si è risolta in un nulla di fatto.
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contro di me una macchinazione
A fine settembre scorso, è stata chiesta l’archiviazione per 19 indagati. Archiviata anche la posizione del secondogenito di Vincenzo De Luca, Roberto, che attraverso un videomessaggio pubblicato su Facebook e rivolgendosi pure a «chi ha organizzato una macchinazione ai miei danni, non so se a scopo politico o giornalistico», tenne a dichiarare: «Ricorderete l’inchiesta pseudo-giornalistica nella quale ero stato coinvolto oltre un anno e mezzo fa. Oggi possiamo ribadire che è stata messa in piedi una vera e propria trappola in mio danno e a mia insaputa: non lo dico io, ma la richiesta della Procura di Napoli di febbraio 2019 accolta dal gip nel luglio scorso». Tornando a Stop Biocidio, il leader del movimento è Raniero Madonna (figlio del presidente dell’Ordine degli psicologi della Campania, Antonella Bozzaotra) legato a doppio filo al laboratorio occupato Insurgencia.
Fermati
e denunciati
Raniero Madonna
e Fabiano Panza

Madonna, che non si sa come, né da chi sia stato nominato, si ritrova ad essere portavoce di Fridays for Future Napoli. Nelle scorse (come denuncia sul proprio profilo Facebook), insieme a Fabiano Panza (altro esponente di Fridays for Future), è stato fermato, denunciato e trattenuto in Questura, per aver partecipato alla manifestazione anti Cop21 Mediterranea a Castel dell’Ovo.
Gli pseudo antagonisti napoletani / Insurgencia,
ci risiamo: piazza un altro colpo in III Municipalità
Tornando a Insurgencia, il centro sociale è, a sua volta, vicinissimo all’amministrazione guidata da Luigi de Magistris e a deMa (partito del sindaco). A Palazzo San Giacomo, tanto per citare un nome su tutti, Insurgencia esprime l’assessore alla Cultura e al Turismo, Eleonora De Majo, nella III Municipalità di Napoli, invece, il presidente Ivo Poggiani e l’assessore Egidio Giordano (compagno della De Majo). Mentre altro pezzo di Insurgencia, lo si trova a Città Metropolitana, risponde al nome del capo di Gabinetto, Pietro Rinaldi (è stato nominato da de Magistris). Quando si tratta di contestare De Luca, con azioni che vanno molto al di là della civile contestazione e vengono, giustamente, equiparate ad atti di squadrismo, ci si imbatte solitamente negli esponenti del laboratorio occupato di Via Vecchia San Rocco e in quelli di Stop Biocidio.
L’approfondimento / Poltronificio Insurgencia,
ecco i rivoluzionari della busta paga pubblica
Che mai, va ribadito, sono scesi in piazza per contestare l’amministrazione comunale arancione, nemmeno per appoggiare la lotta dei residenti dell’area orientale, che per mesi hanno dovuto fare i conti con i miasmi provenienti dal sito di stoccaggio di rifiuti allestito dal Comune presso l’ex Icm di Via Nuova delle Brecce (zona tra Gianturco e San Giovanni a Teduccio), una vera e propria bomba ecologica.
Schierati a difesa
del sindaco
de Magistris contro
Renzi, Salvini e De Luca
Per tale motivo i suddetti attivisti vengono considerati il «braccio operativo» di de Magistris; si fanno trovare sempre presenti quando c’è da contestare il «nemico» del sindaco, si chiami esso Renzi, Salvini o De Luca.
La solidarietà
verso De Luca,
da parte
del mondo politico.
All’appello
manca quella
del sindaco di Napoli
Concludendo, c’è da sottolineare che la stragrande maggioranza del mondo politico ha espresso solidarietà al governatore della Campania per l’attacco squadrista di sabato scorso, all’appello manca proprio il primo cittadino di Napoli, che non ci sembra abbia diffuso alcuna nota per dichiarare il proprio sostegno emotivo al presidente De Luca, per quanto subìto. Sarebbe stato un gesto di umanità e di eleganza. Un gesto che non c’è stato.