Nuove disposizioni hanno stabilito che i giornalisti dovranno chiedere l’autorizzazione per entrare nella sede di via Verdi. Simeone: «La stampa non deve chiedere il permesso a nessuno per fare il suo mestiere»
Nuove disposizioni degli addetti di Napoli Servizi che svolgono il servizio di reception presso la sede del Consiglio comunale di Via Verdi. La responsabile Area del Consiglio Comunale Enrichetta Barbati ha infatti deciso che dal primo marzo è consentito l’accesso «alla struttura alle sole persone autorizzate, intendendo per tali i dipendenti comunali in servizio presso l’Area, i Consiglieri comunali, i Revisori dei Conti, il personale di servizio (Napoli Servizi, Asia, buvette) e coloro specificamente autorizzati per iscritto dalla Responsabile e dai Dirigenti dei Servizi dell’Area Consiglio comunale» e «a coloro che non rientrano al punto precedente, esclusivamente previa annotazione della motivazione dell’ingresso e verifica dell’identità, benché persona nota – ad eccezione del Sindaco e degli Assessori di Giunta comunale – attraverso il controllo dei documenti e il rilascio dell’eventuale pass. I dipendenti, funzionari, dirigenti, nonché le cariche istituzionali Municipali del Comune di Napoli potranno mostrare il badge o il tesserino, comunque motivando l’accesso alla struttura. Per la stampa e gli organi di informazione richiedere l’autorizzazione e gli accrediti al Servizio Ufficio Stampa del Consiglio comunale».
Contro la decisione ha polemizzato il consigliere Nino Simeone che ha dichiarato battaglia: «La stampa non deve chiedere il permesso a nessuno per fare il suo mestiere. Soprattutto quando si tratta di istituzioni pubbliche». La stretta, infatti, potrebbe comportare numerose difficoltà ai giornalisti che ogni giorno affollano le stanze del Comune per raccontare quanto accade ai cittadini. Regolamentare non è sbagliato ma l’importante è che ci si ricordi che il diritto d’informazione è sacro.