Il deputato: «La notizia di oggi dell’avvio dei lavori a novembre conferma le preoccupazioni del Governo»
«Il gruppo di sfaccendati che oggi a Roma ha messo in scena una protesta al Pantheon per protestare contro il presunto taglio delle risorse del Pnrr per la riqualificazione delle vele di Scampia, il quartiere della periferia nord di Napoli, o non sa come stanno le cose o finge di non saperlo. Come al solito, alle chiacchiere rispondiamo con i fatti, ovvero con un preciso report sul quadro della situazione». E’ quanto afferma Michele Schiano Di Visconti, deputato e coordinatore provinciale di Fdi a Napoli.
Il ritardo del Comune
«L’intervento Riqualificazione urbana attraverso la realizzazione di un nuovo ecoquartiere nell’area dell’ex Lotto M (Restart Scampia) – si legge in una nota – è inserito nei piani urbani integrati per 70 milioni di euro. La notizia di oggi dell’avvio dei lavori a novembre conferma le preoccupazioni del Governo in quanto certificano il ritardo di circa 4 mesi rispetto al cronoprogramma previsto deal decreto di finanziamento e soprattutto il rischio di mancata realizzazione e collaudo dell’intervento entro il 30 giugno 2026. L’intervento è molto complesso e si articola 3 aree: realizzazione di 48 alloggi temporanei; realizzazione di 90 alloggi di edilizia residenziale pubblica; realizzazione di un nuovo ecoquartiere, con 210 nuovi alloggi, funzioni commerciali, nonché di uso pubblico a supporto e di condivisione tra i residenti, una scuola materna, un asilo nido, un edificio polifunzionale con funzioni sportive e di interesse comune».
«L’articolo 2 dell’allegato 3 del Decreto ministeriale del 22 aprile 2022 che assegna le risorse ai singoli PUI prevedeva l’aggiudicazione dei lavori entro il 30 luglio 2023. La scheda dell’intervento allegata al decreto di finanziamento del 22 aprile 2022 prevede 1140 giorni per la realizzazione dei lavori e circa 270 giorni per il collaudo. In totale 1410 giorni circa 4 anni. Il Comune di Napoli ha approvato il 5 luglio 2023 il progetto di fattibilità tecnico economica e ha previsto lo sviluppo della progettazione fino al livello definitivo. Per i lavori ha aderito all’accordo quadro Invitalia. L’ 8 settembre il Comune ha affidato i servizi tecnici necessari allo sviluppo della progettazione. Solo dopo l’approvazione del progetto definitivo si potrà sottoscrivere il contratto con l’operatore economico individuato da Invitalia per l’esecuzione dei lavori».
«Il Governo, quindi, non intende definanziare l’intervento che ha accumulato ritardi nella fase di progettazione, come si evince da ultimo dalla determina dirigenziale del 8 settembre 2023. Questa tempistica, quindi, se si avviano i lavori a fine novembre con 4 mesi di ritardo rispetto al 30 luglio non consente allo stato il rispetto del termine del 30 giugno 2026 e la conseguente ammissibilità dal Pnrr. I toni trionfalistici con i quali si annuncia l’avvio degli interventi per la Vela B vanno ridimensionati tenuto conto che sono stati finanziati nel 2016 con il Patto della città di Napoli a valere del FSC 14-20 ed a aggi dopo sette anni non sono stati ancora avviati»