di Giancarlo Tommasone
«Una premessa doverosa: Luigi de Magistris è una persona perbene, ha le mani pulite ed è un politico onesto. Anche lui commette degli errori, ma solo perché vuole risolvere tutti i problemi in cui è caduta la città e per il fatto che non ha una squadra all’altezza. Per questo, sono molto delusa e credo che sia giusto raccontare quello che sta accadendo tra Palazzo San Giacomo e la sede di deMa». Lasciamo lo zucchero da parte, quello delle parole sincere che fanno da preambolo alla testimonianza (raccolta da Stylo24) di una fonte interna a deMa. Una fonte che racconta come e se si sta evolvendo il movimento del sindaco.
Claudio de Magistris va via, apre un ristorante, che menù offre il soggetto politico arancione orfano del suo segretario?
«Ci sono due aree, contrapposte. Ognuna ha i propri punti di riferimento politico, le proprie strategie e i propri candidati per le prossime amministrative a Napoli. Una è quella movimentista, l’altra è quella che si può definire più alto borghese, vomerese o posillipina, se pure così vogliamo chiamarla».

Partiamo dall’area movimentista.
«E’ espressione di Egidio Giordano e di Eleonora De Majo e ha come riferimento istituzionale il capo di Gabinetto del sindaco, Attilio Auricchio; cosa alquanto singolare, se si pensa che un colonnello dei carabinieri non rappresenti proprio il modello-tipo seguito da esponenti di centri sociali, come Giordano e De Majo dicono di essere. Il riferimento, a livello politico, è invece rappresentato dal vicesindaco e assessore all’Ambiente Raffaele Del Giudice, tra l’altro responsabile del Circolo Legambiente Area Nord di Napoli».

Parlava anche di candidati sindaco.
«Certo, per l’area movimentista sono in corsa la stessa De Majo e Ivo Poggiani, presidente della III Municipalità. Naturalmente c’è da chiedersi chi alla fine sarà il candidato, ma molto dipenderà dal prossimo rimpasto e nel caso De Majo riesca a ricoprire un assessorato, avrebbe buone chance per la corsa a Palazzo San Giacomo. Sempre a proposito dell’area movimentista, bisogna considerare che da essa vanno estrapolati però i gruppi che fanno capo a Potere al Popolo, alla consigliera Laura Bismuto con Napoli direzione opposta e al laboratorio politico Iskra. Tale ala ha come riferimento l’assessore Carmine Piscopo».

L’altra area, quella alto borghese, da chi è composta, come si muove e a chi si riferisce politicamente?
«L’anima strategica dell’area vomerese-posillipina è Maria Teresa Dolce, moglie del primo cittadino Luigi de Magistris. I componenti della corrente convergono nella candidatura a sindaco dell’assessore Alessandra Clemente. Tra i punti di riferimento c’è quello che viene considerato l’astro nascente della politica arancione, il consigliere della I Municipalità Marco Cocifoglia».

Parlando invece di Luigi de Magistris, cosa c’è all’orizzonte? Candidatura alla presidenza della Regione, Europee o che altro?
«La moglie del sindaco spinge per una sua candidatura alla guida di Palazzo Santa Lucia, ma lui non sembra molto convinto rispetto a tale possibilità. Anche perché, come molti sostengono, lì ci sarebbe da fare i conti con Caserta, Salerno, Benevento, province di ispirazione un po’ più «socialista», meno rivoluzionarie di Napoli. Il rischio di perdere è alto. Luigi de Magistris sarebbe, invece, più orientato a presentarsi alle prossime elezioni politiche, con una coalizione di sinistra, formata anche da Pd e Leu. O, nel caso in cui le elezioni si allontanassero con un Governo politico di legislatura, le Europee con Varoufakis».
