E poi ci sono gli «evergreen» senza scadenza, che porta avanti da 8 anni e mezzo
di Giancarlo Tommasone
Chissà quali saranno le promesse che il sindaco Luigi de Magistris farà (e non manterrà) nel 2020. Gli ultimi dodici mesi si chiudono con almeno quattro progetti che sono rimasti solo parole, lettera morta. Lanciati con il massimo della pubblicità e dell’eco mediatica, non hanno avuto alcun seguito. Il 2019 si ricorderà soprattutto come l’anno in cui Napoli sarebbe dovuta essere la capitale mondiale dell’efficienza nei trasporti. La fascia tricolore lo annunciò con ben 29 mesi d’anticipo, era luglio del 2017. Impegno per niente mantenuto, viste le condizioni in cui versa la mobilità nel capoluogo partenopeo. Ogni giorno, cittadini, pendolari e turisti continuano a fare i conti con un servizio «indegno» della terza città d’Italia.
A settembre del 2018, de Magistris dà pubblicamente la propria disponibilità a candidarsi alle elezioni europee del 2019. Nel febbraio successivo fa marcia indietro. Altro proclama disatteso in toto, quello che ha a che fare con l’autonomia. «Entro quest’anno faremo un referendum per la totale autonomia della Città di Napoli: avremo così più risorse economiche, meno vincoli finanziari, più ricchezza, più sviluppo, meno disuguaglianze», scrive Giggino sulla sua pagina Facebook a febbraio scorso. Il referendum nessuno lo ha visto, né ne ha più sentito parlare.
E poi sempre il 2019, doveva essere l’anno per il varo della flotta partenopea salva migranti: 400 navi più un’ammiraglia. Luigi de Magistris veste i panni di uomo di mare e si lancia nell’allestimento dell’«armata arancione». L’appello ai cittadini per l’apertura dei porti e la conquista delle acque, arriva il 4 gennaio scorso, quando Capitan Giggino, comincia a parlare del progetto. L’annuncio ufficiale giunge il 12 marzo, in occasione di un incontro con il sindaco Giuseppe Sala, nella sede del Comune di Milano.
«Il 22 giugno, terremo un’iniziativa con la quale inaugureremo una flotta napoletana, mettendo a mare 400 imbarcazioni per dimostrare che tra terra e mare c’è un percorso che unisce», dice de Magistris. Che poi aggiunge: «Abbiamo raggiunto 150mila euro di donazioni: una maratona di solidarietà scattata dopo la polemica sulla questione dei porti chiusi». Di quei fondi che il sindaco dice sarebbero stati raccolti, non si sentirà più parlare. Il progetto della flotta si tramuterà nell’ennesimo bluff.
La presentazione dell’armata napoletana salva migranti viene sostituita con una passeggiata a mare, che si tiene il 29 giugno e a cui partecipano appena 22 imbarcazioni. Giggino sale sulla Pilgrim (messa a disposizione da un cittadino) e non sulla fantomatica ammiraglia del Comune, per la gita nel golfo e non sa fare di meglio che alzare il pugno chiuso a favore di fotografi. A questo si riduce l’impegno preso per strappare dai flutti migranti in difficoltà. I progetti appena esposti sono quelli che il sindaco aveva detto, si sarebbero concretizzati entro il 2019.
Le promesse sempre
valide e da non
mantenere mai
Poi ci sono gli evergreen, quelli senza scadenza. Promesse che sono state fatte senza dare un termine preciso, entro il quale realizzarle. Ma che anche per il 2019, vanno considerate non mantenute. Tra esse ricordiamo: «Napoli sarà più sicura di Bruxelles»; «raccolta differenziata al 70%»; «moneta partenopea»; «avremo un nuovo stadio»; «reddito minimo di cittadinanza, 600 euro al mese per i disoccupati».