Il sindaco di Sant’Agnello, Antonino Coppola a Stylo24: ci sono numerose falle nel procedimento, forzature delle norme tecniche e giuridiche ed altre criticità assolutamente non superabili
In Costiera sorrentina, passata l’estate con l’arrivo di migliaia e migliaia di turisti, riprende il dibattito sul futuro delle città. Domani, a Sant’Agnello, è previsto un consiglio comunale «infuocato» sulla paventata costruzione del cosidetto «Ospedale unico della Penisola Sorrentina» nella cittadina. Negli anni scorsi l’ex sindaco Piergiorgio Sagristani aveva aperto a questa possibilità ma il nuovo primo cittadino, Antonino Coppola ha chiuso ogni porta a questa evenienza. «La nostra posizione è ormai nota. Le criticità emerse sul progetto Ospedale Unico minano la legittimità procedurale e sostanziale dell’opera e la fattibilità nell’area interessata» racconta Coppola a Stylo24. «Durante il Consiglio Comunale avremo modo di approfondire la questione, ma concretamente chiediamo che vengano valutate tutte le alternative possibili, che ci sono, rispetto ad una migliore collocazione dell’Ospedale e che i fondi stanziati vengano ridestinati a un progetto migliore e più sostenibile per la penisola sorrentina e la costiera amalfitana».
Lei e diverse associazioni cittadine vi siete opposti alla sua costruzione, quali sono le criticità che preoccupano di più?
«Dal punto di vista sostanziale la variante al Piano Urbanistico Territoriale, approvata dal Consiglio regionale a gennaio 2023, è stata strettamente calibrata sulla soluzione progettuale del piano di fattibilità tecnico-economica (PFTE). Il progetto definitivo risulta non solo approvato ma anche definito successivamente. Come emerge dalle indicazioni dei progettisti, risultano apportate sostanziali modifiche rispetto al PFTE. In particolare l’autorimessa risulta esclusa dalla progettazione definitiva e non sono previsti i fondi economici per realizzarla. E ci sono differenze planovolumetriche. Ciò determina l’inoperatività della variante PUT rispetto al progetto definitivo e quindi in ordine alla variante al PRG. Inoltre non esiste uno studio trasportistico che valuti la sostenibilità dell’opera e l’impatto sulla mobilità, come richiesto dalla Città Metropolitane e dall’Ente Verificatore Rina Ceck nel progetto definitivo. Ricordiamo che l’Ospedale è un grande “attrattore di traffico” per definizione. E poi c’è il rischio idrogeologico di cui si è tanto parlato e che desta molta preoccupazione nei cittadini visti gli sprofondamenti e le voragini che, da anni, interessano quell’area. Anche nel progetto definitivo vengono evidenziate situazioni di grave criticità: grotte, cavità, il degrado degli ipogei, quadri fessurativi con situazioni di crisi che rendono l’intero complesso labile e instabile… E potrei continuare».
Vincenzo De Luca ha detto che è assurdo opporsi a un ospedale.
«È più assurdo opporsi a un progetto impacchettato in maniera approssimativa, con numerose falle nel procedimento, forzature delle norme tecniche e giuridiche ed altre criticità assolutamente non superabili oppure il fatto che questo ospedale sarebbe l’unico costruito su un rivo, l’unico costruito in una zona ad alto rischio idrogeologico, l’unico a essere costruito senza prima uno studio trasportistico e senza un parcheggio? Cosa è più assurdo?»
Diversi suoi colleghi della Costiera hanno appoggiato il progetto e hanno chiesto che la decisione venga presa in tempi rapidi.
«La questione meritava tutta l’attenzione e il tempo necessari, soprattutto da parte di un’Amministrazione nuova, eletta sulla base di un programma elettorale in cui la posizione sull’Ospedale Unico era netta e chiara, composta da persone che già da anni manifestano perplessità in merito. Con noi tantissimi cittadini si sono esposti, e non solo. Tanti politici e tecnici sono contrari all’opera. L’elenco sarebbe lunghissimo e farebbe scalpore. Ma solo alcuni hanno avuto la forza di opporsi. Anche il fronte dei sindaci non è compatto come può sembrare e all’interno delle stesse Amministrazioni ci sono posizioni estremamente divergenti. Inoltre fa riflettere che, proprio ora, i principali fautori dell’idea stiano ammettendo candidamente che “ci sono errori e incongruenze nella variante e che bisogna andare in Consiglio regionale a sanare tutto”. Fatto di estrema gravità. Era doveroso approfondire con piena consapevolezza e senso di responsabilità».
La sanità in Costiera ha già grandi difficoltà, basta vedere i PS chiusi. Non c’è personale sanitario. La stessa criticità non ci sarebbe anche con l’ospedale unico? Non rischia di diventare una cattedrale nel deserto?
«Il punto cruciale è esattamente questo: l’Ospedale Unico non è la soluzione per la situazione critica della sanità in penisola. Nel progetto non sarebbero previste tutte le branche specialistiche. Secondo l’atto aziendale di luglio, che disegna l’organizzazione della nostra Azienda sanitaria, per il nuovo Ospedale non sono previsti la nefrologia con la dialisi, l’urologia, l’otorinolaringoiatria, la terapia intensiva neonatale e, soprattutto, non sono previsti i sevizi di emodinamica e stroke unit che servono per curare i pazienti colpiti da infarto e ictus che continuerebbero ad essere trasferiti presso ospedali più grandi ed attrezzati. Inoltre non dimentichiamo che i servizi del Distretto Sanitario (poliambulatori, dialisi, laboratorio di analisi centralizzato anche per i Presidi di Vico e Sorrento, settore materno infantile, settore medicina legale ed invalidità, settore socio sanitario, cure primarie, assistenza territoriale, farmacia, Cup, settore amministrativo), una volta demolito, sarebbero stati spacchettati nei vari comuni della Penisola, per tanti anni, in attesa della costruzione del nuovo ospedale, con evidenti ricadute sulla qualità dei servizi erogati e a danno dei cittadini».