I gestori degli stabilimenti protestano per l’ordinanza choc del Comune, che manda i vigili per i sigilli
Dopo il caso del mare sporco, un nuovo colpo si abbatte sul comparto balneazione. A luglio, l’autorità di bacino aveva chiesto al comune di prevenire i pericoli proprio per evitare la chiusura. Nella giornata di ieri, i vigili accorrono a Villa Imperiale, mentre i bagnanti, affranti, capiscono che c’è qualcosa che non va e vanno via: il lido è stato chiuso perché c’è il rischio di dissesto idrogeologico, di frane ed inondazioni, perciò i vigili avevano mandato di ritirare le attrezzature amovibili che hanno tutti gli stabilimenti. E pensare, che ieri la Protezione Civile aveva diramato un’allerta meteo, ma per le ondate di caldo, altro che frane e pioggia: miraggio lontano, nei quaranta gradi in cui boccheggia la città.
Dalle colonne de Il Mattino, la firma è di Luigi Roano, che dettagliatamente spiega cos’è successo. Questo provvedimento, si apprende, che è stato notificato a tutti i lidi di Posillipo, come lo storico Bagno Elena e il lido Marechiaro, e lo scoglione famoso. Quel che sconcerta, è come il Comune si sia accorto soltanto nel pieno della stagione estiva, che a Posillipo c’è il rischio idrogeologico, il cui piano per l’assetto e per la messa in sicurezza non viene aggiornato dal 2008.
Si annuncia una raffica di diffide, ed il Tar avrà molto da fare. Se il comune non ha aggiornato dal 2008 il piano stralcio per l’assetto idrogeologico, quello dell’Autorità di Bacino risalente al 9 luglio, aveva indicato di vigilare e di non chiudere. Se da un lato, era possibile installare le strutture amovibili, sulla base delle concessioni demaniali, dall’altro il Comune avrebbe dovuto impegnarsi alla salvaguardia ed all’incolumità degli utenti, definendo ed attuando un programma di monitoraggio e controllo per la gestione in sicurezza delle aree in gestione, inibendone la fruizione in caso di allerta meteo o condizioni avverse. Tutto questo, andava fatto a gennaio, e non nel pieno della stagione balneare.