di Francesco Vitale
La viabilità all’interno del porto di Napoli e le sue criticità tornano al centro della scena. Sotto i riflettori sono finiti anche i problemi riconducibili alle lunghe file per uscire dal varco Bausan e alle code che si registrano in entrata al terminal Conateco. Il sostenuto traffico veicolare sarebbe causato, per quanto riguarda il varco Bausan, dalla massiccia concentrazione di mezzi pesanti che effettuano operazioni di carico e scarico della merce che entra nello scalo partenopeo.
Tutti i veicoli
verrebbero
incanalati
in un’unica corsia
delimitata da barriere
del tipo new-jersey
e ciò creerebbe
il più classico
degli ‘imbuti’
C’è poi da considerare un altro tipo di problematica, relativa ai controlli effettuati dalla guardia di finanza, all’indirizzo dei veicoli che trasportano container, e che devono uscire dal varco Bausan. Detti controlli, infatti, verrebbero effettuati soltanto da due operatori attraverso una postazione pc che serve per incrociare i dati, e alla fine rilasciare il «pass» di uscita ai mezzi controllati. Va da sé che le operazioni delle fiamme gialle, giustamente, richiedono del tempo, ma automaticamente aumentano in maniera considerevole le file.
Per ovviare a tale criticità, sarebbe stato
chiestoagli operatori del settore di creare
un nuovo piano della viabilità
Tutto ciò per smistare su diversi varchi l’uscita dal porto dei veicoli pesanti. Oltre a ciò, sarebbe stata mossa la richiesta di aumentare il numero di personale ed il numero di postazioni (pc) per il controllo dei contenitori in uscita dal varco Bausan.
Per velocizzare le operazioni di controllo sarebbe stata pure
avanzata la proposta di spostare il «gabbiotto» del gate
di controllo del varco Bausan in una posizione diversa
Sulla situazione che si vive al porto, dal punto di vista del traffico veicolare, a settembre scorso, era intervenuto anche Salvatore Lauro, presidente di Terminal Napoli Spa. La sua critica, racchiusa nella frase, «il porto non può essere un grande parcheggio», aveva fatto affermare al presidente dell’Adsp del Tirreno Centrale, Pietro Spirito: «Se proprio il senatore Salvatore Lauro, presidente di Terminal Napoli insiste, a fine anno non procederemo al rinnovo della concessione».
Lo scorso martedì, inoltre, sulle criticità relative al traffico veicolare all’interno dello scalo partenopeo, si registra l’interrogazione indirizzata al ministro delle Infrastrutture, da parte di un gruppo di senatori pentastellati (primo firmatario Agostino Santillo). «Sembrerebbe, più funzionale smistare su più varchi l’accesso nel porto, facendo distinzione tra i veicoli pesanti destinati all’imbarco per le isole e veicoli pesanti destinati alle operazioni commerciali in porto, in quanto questa distinzione non provocherebbe, come oggi, l’inevitabile strozzatura per entrare al varco Bausan», è scritto pure nel documento del M5S.
I grillini hanno sottolineato che «le code in entrata al terminal Conateco per le operazioni import/export sarebbero riconducibili alla insufficiente disponibilità di macchinari ed attrezzature da parte del terminal per la movimentazione di tutti i contenitori che dispone; all’obsolescenza delle attrezzature della Conateco che spesso richiedono una manutenzione straordinaria; alla gestione da parte della Conateco dei cicli lavorativi interni indirizzati il più delle volte a soddisfare le proprie esigenze di economicità a discapito dell’utenza; alla poca disponibilità di aree di stoccaggio dei contenitori. Il problema rappresentato avrebbe ricadute devastanti sulle imprese di autotrasporto, tanto che i veicoli sarebbero costretti a stare ore ed ore in fila all’interno del porto lungo la strada di accesso al terminal e che il tempo di attesa inciderebbe in maniera rilevante sulle ore di lavoro e di guida del personale viaggiante».
Per tale problematica, sottolineano i pentastellati (che chiedono l’intervento del ministro), sarebbe stata ripetutamente interpellata l’Autorità di sistema affinché «individuasse un’area per la “sosta temporanea dei veicoli pesanti”; consentisse di liberare la strada dai “camion in attesa” a vantaggio della viabilità portuale, oltre a permettere all’impresa di autotrasporto di prenotare il suo ordine per entrata al terminal nel momento in cui il camion entra nel parcheggio temporaneo; desse al personale viaggiante la possibilità di attendere l’entrata in terminal in un luogo almeno “civile” e non per strada; consentisse, in questo modo, all’impresa di autotrasporto di rispettare le norme che regolano le ore di guida del personale viaggiante. Le problematiche esposte sembra abbiano ripercussioni rilevanti, incidendo in maniera negativa sulla sicurezza all’interno del porto, sulla sicurezza stradale e sociale all’esterno del porto, sulla produttività delle imprese di autotrasporto e sui livelli occupazionali del comparto».