Vincenzo Presutto, senatore del M5S a Stylo24 dopo l’incontro con il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roberto Traversi: adesso conosce tutte le criticità dello scalo partenopeo.
Un incontro “importante” per informare il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roberto Traversi, della situazione che vive il porto di Napoli. E’ quello che il senatore del M5S, Vincenzo Presutto, ha organizzato e tenuto affinché venga acceso un vero e proprio riflettore sullo scalo partenopeo, soprattutto in considerazione della prossima nomina del nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale. Con Pietro Spirito che ha presentato, nelle scorse settimane, la sua candidatura per un secondo mandato.
Senatore cosa ha riguardato nel dettaglio l’incontro?
“La discussione ha toccato principalmente due punti. In prima battuta si è parlato della questione che concerne l’installazione di una stazione di stoccaggio e rifornimento Gnl (gas naturali) per le navi, nella Darsena Levante a ridosso del centro abitato di Napoli Est. Andare a collocare una cisterna di quelle caratteristiche in un’area simile sarebbe una vera follia. Chi avalla un progetto come quello, non ama e rispetta le persone. Ciò che è accaduto a Beirut non è stato un film. E chi si assumerebbe la responsabilità di una cosa del genere a Napoli? In quel caso tutto sarebbe riconducibile a un nome e un cognome. Prestare attenzione a tematiche che riguardano in prima battuta i petrolieri è assurdo. E questo non depone a favore della gestione di Pietro Spirito, così come della ‘Napoli Shipping Week’, evento durante il quale è stata presentata l’idea della cisterna. Ne sono rimasto sconcertato, anche perché io per primo ho dato un importante contributo affinché l’iniziativa arrivasse a Napoli. Ricordo ancora la telefonata dell’avvocato Masucci, che mi chiedeva la cortesia di interagire con il Comune per portare la Genova Shipping Week nel capoluogo campano. E io mi sono mosso in quella occasione per avere un evento che valorizzasse il porto, non di certo per creare un format in cui presentare dei veri e propri attentati alla salute pubblica”.
Qual è stato il secondo argomento affrontato?
“Il processo di nomina del nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Tirreno Centrale. E’ stato chiesto di individuare una figura che abbia una competenza in materia, orientata non solo a supportare lo sviluppo del porto di Napoli dal punto di vista commerciale, ma anche capace di prestare grande attenzione alla salvaguardia ambientale. C’è bisogno di una economia sana. Bisogna scegliere persone che siano particolarmente competenti, ma che abbiano a cuore i territori per cui lavorano. Che abbiano grandi valori. E ci tengo a precisare che questo è il pensiero di tutto il gruppo M5S del Senato (ma immagino sia così anche alla Camera), a partire dalla commissione Infrastrutture, guidata dal presidente Mauro Coltorti, che monitorerà l’andamento delle nomine di tutte le Autorità Portuali, inclusa quella napoletana. Vogliamo persone con caratteristiche importanti ed è per questo che escludiamo un secondo mandato per Pietro Spirito. Rispetto al quale non ci sono forme di rancore personale, ma dobbiamo valutare quello che è stato fatto, ovvero nulla. La sua gestione è stata di fatto assente. E in un momento di crisi come quello della pandemia dobbiamo mettere alla guida del porto una persona che sia capace di farlo correre appena si tornerà a pieno regime. E che abbia rispetto per le vite umane. Cosa che non ha chi decide di mettere nel porto di Napoli una vera e propria bomba”.
Quali sono state le conclusioni dell’incontro?
“Adesso il sottosegretario, con il quale ci saranno altre interlocuzioni, conosce bene quelli che sono i desiderata del M5S rispetto al porto di Napoli. Anche perché le 13 interrogazioni sono state firmate da decine e decine di parlamentari, inclusi Luigi Di Maio e Roberto Fico. L’orientamento del M5S è quello di prestare massima attenzione sulla figura del nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale. E Pietro Spirito, fermo restando il massimo rispetto dal punto di vista umano e personale, come presidente non è assolutamente ricandidabile. Il giudizio è prettamente sul ruolo. Quando non sei in grado di portarlo avanti, bisogna fare spazio ad altri”.