Il comitato No Fly e Assoutenti: «Evidenti profili d’inopportunità»
di Fabrizio Geremicca
Arpac stipula una convenzione con Gesac, la società che gestisce l’aeroporto di Capodichino, finalizzata a sviluppare le misure per il contenimento del rumore e l’emissione di Co2 attraverso l’adozione di nuove rotte aeree e il miglioramento del sistema di monitoraggio ambientale. L’intesa, però, è oggetto di critiche e proteste da parte di Assoutenti e del comitato No Fly, i quali rilevano che, poiché l’accordo prevede che Gesac paghi l’Arpac, è messa in discussione la genuinità dei controlli che saranno effettuati dall’agenzia regionale. Associazione e comitato hanno, dunque, indirizzato all’Arpac la richiesta di revoca della convenzione.
L’intesa tra Arpac e Gesac
L’intesa prevede che l’agenzia regionale monitori il rumore prodotto dai voli delle nuove rotte che sono state individuate dall’Enav, in uno studio commissionato a essa da Gesac, con l’obiettivo di ridurre le emissioni gassose e inquinanti nella fase di decollo degli aeroplani dallo scalo aeroportuale partenopeo. L’articolo 3 della convenzione, in particolare, stabilisce che Gesac s’impegna ad acquistare due centraline, che saranno poi affidate ad Arpac e da quest’ultima gestite, «necessarie per il monitoraggio del clima acustico esistente nelle aree che prossimamente saranno interessate dalle nuove linee di sorvolo in fase d’implementazione».
L’articolo 6 chiarisce che Gesac pagherà ad Arpac 15.120 euro per il «monitoraggio acustico mediante analisi statistica del livello di pressione sonora». Prevede, poi, che la società che gestisce Capodichino versi all’agenzia regionale per la protezione ambientale 18.720 euro per «registrazione del livello di pressione sonora e consegna del supporto». Tra le spese ci sono, inoltre, trasferta e trasporto, iva e altre voci minori. Nel complesso Gesac verserà ad Arpac 43.265 euro. Sono previsti sei sopralluoghi per un periodo di circa quattro settimane. Al termine della durata della convenzione Gesac fatturerà ad Arpac l’importo di 32.000 euro più Iva «a titolo di cessione onerosa delle due centraline». Arpac dovrà pagare per le due centraline entro un mese dall’emissione delle fatture.
Le critiche e la replica
L’intesa, come si diceva, è stata criticata dal comitato No Fly e da Assoutenti. Il 20 marzo hanno indirizzato a Stefano Sorvino, che il direttore generale dell’Arpac, la richiesta di revoca della convenzione. «Si crea una situazione – commenta con Stylo24 Stefania Cappiello, una delle promotrici dell’iniziativa – nella quale il controllore, dunque l’Arpac, è protagonista di una convenzione a titolo oneroso con il controllato, vale a dire con Gesac. A noi pare che ci siano evidenti profili d’inopportunità».
L’Arpac è di tutt’altro avviso. «L’ordinamento e la legge – risponde l’agenzia regionale – prevedono che alle attività strettamente istituzionali e di controllo, che sono comunque svolte di ufficio anche in questa fattispecie, possano aggiungersi campagne straordinarie di monitoraggio. Disciplinate da convenzioni e su richiesta di enti e soggetti gestori, con ristoro dei soli costi sostenuti. La campagna di ulteriori controlli non inficia l’imparzialità e la terzietà del monitoraggio».