di Giancarlo Tommasone
Resta alta la tensione al Rione Sanità, dove non si fermano le scorribande tra i componenti delle famiglie in lizza per la gestione delle attività illecite sul territorio. E’ una «lotta» che si combatte soprattutto a colpi di stesa, una forma di intimidazione, a metà strada tra l’ostentazione delle armi e l’esplosione di pallottole, che di solito vanno a conficcarsi nei muri o nei portoni delle abitazioni di qualche contendente.
Proprio nella zona tenuta costantemente sotto osservazione, sono stati effettuati due arresti. Particolarità dell’ultima operazione registrata all’alba di oggi,
il fatto che sia stata recuperata e sequestrata una penna pistola
Il «revolver», nuovo orizzonte delle armi da fuoco, fa coppia con un altro pericoloso gadget, un letale portachiavi, proveniente dalla Bulgaria. Ma occupiamoci prima degli arresti alla Sanità; sono le 4,15 quando, all’altezza di Via Foria all’incrocio con Via Cesare Rosaroll, gli agenti di polizia della Volante 9 si imbattono in una coppia di giovani che viaggia in sella a uno scooter modello Sh 150, di colore grigio.
I due arresti al Rione Sanità
Il conducente indossa un casco, il passeggero, invece, il cappuccio del giubbotto. Gli agenti decidono di controllare e intimano l’alt alla coppia. I due però, non si fermano e lo scooter prosegue per il Rione Sanità. Mentre il conducente aumenta la velocità, il passeggero, annotano i poliziotti, cerca di coprire la targa dello scooter con il piede. La fuga da parte dei due giovani si conclude poco dopo, quando nei pressi di Via Cristallini, due pattuglie dell’Arma che transitano in zona, precludono alla coppia ogni possibilità di continuare la marcia, costringendola allo stop. Uno dei due, successivamente identificato in Emanuele Frenna, all’atto di scendere dallo scooter, getta via un oggetto a forma di penna e una cartuccia di piccolo calibro.
Il tentativo di sbarazzarsi dell’arma clandestina
Il materiale viene immediatamente recuperato, si tratta di una penna pistola, una vera e propria arma clandestina con colpo in canna e di una cartuccia calibro 22. I due ragazzi vengono identificati nel 18enne Emanuele Frenna e nel 22enne Pasquale De Marino, entrambi residenti in Piazza Sanità. Il 18enne, secondo le prime risultanze investigative, è legato da rapporti di parentela a una famiglia malavitosa della zona. Dal controllo del telefono cellulare di De Marino, invece, è venuto fuori che il giovane custodisse una foto in cui è ritratto con la penna pistola infilata nella cintola dei pantaloni. De Marino e Frenna, dopo il disbrigo dell’iter burocratico sono stati accompagnati presso il carcere di Poggioreale, in attesa della convalida.
La lotta alla Sanità per il controllo del territorio
I controlli nella zona del Rione Sanità, dove da mesi si confrontano gli opposti schieramenti saranno ulteriormente potenziati. La lotta, come riportato da Stylo24, è andata in onda anche su Facebook, attraverso i post che annunciavano le stese. La penna-pistola rappresenta uno dei tanti gadget da fuoco, fin qui sequestrati dalle forze dell’ordine.
Il portachiavi calibro 9, l’ultima novità dalla Bulgaria
La novità, però, da questo punto di vista, arriva dalla Bulgaria. Proprio a un camionista bulgaro, infatti, è stata sequestrata una pistola portachiavi. Capace di esplodere due cartucce e dalla letale potenza di fuoco.
La scoperta è stata effettuata dagli agenti della polizia stradale di Padova. A un primo sguardo, l’arma clandestina appare come un innocuo gadget, al massimo come un telecomando, ma nei fatti è un potente dispositivo di morte.