Non si è fatta attendere la risposta dell’armatore napoletano Vincenzo Onorato, patron di Moby e Tirrenia, e portabandiera del «navigare italiano», in seguito a quanto emerso nelle scorse ore riguardo agli equipaggi impiegati e ai contratti sottoscritti dagli operatori, a bordo di due navi, la Pauline Russ e la Super Fast Baleares.
Sulle due unità noleggiate dal gruppo Onorato, infatti, è stata riscontrata la presenza di equipaggi comunitari – in cui è impiegato un solo marittimo italiano -, che hanno sottoscritto un contratto ben lontano, dal punto di vista del trattamento economico (penalizzante per il 36% circa), dal Ccnl
L’unita Super Fast Baleares
Le navi in questione, è spiegato nel comunicato diffuso dalla società armatoriale, impiegano «equipaggi comunitari ingaggiati sulla base del contratto comunitario dei marittimi» e soprattutto, si sottolinea nella nota, «battono bandiera di un Paese Ue». Secondo Onorato, le suddette navi ed altre due, «fanno eccezione alla regola generale» della sua flotta che batte bandiera italiana.
La nota di Onorato: 4 navi fanno eccezione alla regola
Tale flotta, è spiegato ancora nella nota, impiega equipaggi «composti solo da marittimi e ufficiali italiani con un contratto di lavoro italiano». Il nodo della questione, è però rappresentato non tanto dal colore della bandiera che è issata a bordo delle navi, quanto delle tratte che le unità compiono. La legge italiana, infatti, non ammette si utilizzino contratti che vadano a penalizzare i marittimi rispetto al contratto nazionale italiano nei collegamenti nazionali. Vale a dire nelle tratte che tocchino porti italiani, sia continentali che insulari.
La pubblicità della Tirrenia che invita a ‘navigare italiano’
Contratti italiani per collegamenti nazionali
Il divieto è valido sia per le navi di proprietà sia per quelle noleggiate. C’è di più: per effettuare quei collegamenti – Pauline Russ effettua per Tirrenia la tratta Livorno-Civitavecchia-Olbia; Super Fast Baleares è in servizio per Moby sulla rotta Genova-Livorno-Catania – lo Stato corrisponde al gruppo Onorato circa 72 milioni di euro l’anno. Come è riportato nell’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, che per primo ha fatto emergere la vicenda delle due navi noleggiate da Moby e Tirrenia.