Le calzature alla base della lite che è costata la vita al 18enne Francesco Pio
Le scarpe di Francesco Pio Valda, quelle che per una macchia avrebbero dato il via alla lite che poi ha portato alla morte di Francesco Pio Maimone, potrebbero essere state bruciate. Una segnalazione è arrivata agli inquirenti e raccontava che le calzature firmate erano state gettate in un luogo nella periferia orientale tra Barra e San Giovani a Teduccio. I poliziotti, però, giunti sul posto hanno trovato un cumulo di rifiuti incendiato. Tra quel materiale, però, si ipotizza che ci possano essere anche i resti delle scarpe di Valda. Lo riferisce un articolo di Dario Del Porto su «La Repubblica».
Tutto è stato trasferito e verrà esaminato dagli esperti. Quelle calzature sono importanti per ricostruire con esattezza quanto è avvenuto quella maledetta notte in cui si sono «affrontati» due gruppi di ragazzi. Secondo quanto emerso fino a ora tutto sarebbe partito proprio da un diverbio per una macchia. Gli agenti della polizia di Stato però sono al lavoro anche per cercare la pistola che ha fatto fuoco uccidendo il 18enne Francesco Pio Maimone. Secondo quanto raccontato da Valda, la sua pistola era a salve e non avrebbe mai potuto uccidere, tesi però non ancora formalizzata agli inquirenti ma solo confidata al garante dei detenuti Ciambriello. Ma per gli inquirenti la storia della pistola a salve non è credibile.