La Corte d’Appello conferma gli ergastoli per l’agguato che costò la vita a Luigi Mignano
Ucciso davanti agli occhi del nipotino, a pochi passi da una scuola elementare, nel cuore del rione Villa di San Giovanni a Teduccio. Esecutori e mandanti dell’omicidio di Luigi Mignano, trucidato nel 2019, incassano una nuova pesante condanna nel processo di secondo grado. Lo riporta Luigi Nicolosi su «il Roma». I giudici della prima sezione della Corte d’Appello di Napoli hanno confermato gli ergastoli già inflitti in primo grado a Pasquale Ariosto, Salvatore Autiero, Gennaro Improta, Umberto Luongo, Giovanni Musella, Giovanni Salomone e Ciro Rosario Terracciano.
Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di aver preso parte alla fase decisionale ed esecutiva dell’omicidio. Ridimensionata, invece, la pena inflitta a Umberto D’Amico: incassa una condanna a 15 anni di reclusione come chiesto dal pg. Il collegio ha assolto, infine, gli imputati dall’accusa di tentato omicidio del nipote di Mignano e da quella di aver distrutto lo scooter usato per l’agguato.