Centri sociali e occupanti abusivi, è finita la pacchia
Il Tribunale di Roma ha condannato la Presidenza del Consiglio a risarcire con 27,9 milioni di euro il proprietario di una struttura: da oggi sgomberi più rapidi
Una decisione destinata a fare giurisprudenza quella presa dal Tribunale di Roma, nei giorni scorsi. E che oltre a riguardare la Capitale, è normale, rappresenterà un precedente per casi analoghi registrati anche nel resto d’Italia. E ce ne sono tanti pure a Napoli.
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Si tratta della sentenza numero 17.319/2018 che vede condannata la Presidenza del Consiglio, oltre che il ministero dell’Interno, a pagare 27,9 milioni di euro
L’edificio del Mattatoio in Via Prenestina a Roma
Il denaro dovrà essere versato al proprietario dell’ex Mattatoio di Via Prenestina. Uno spazio che durante gli anni è diventato una galleria d’arte a cielo aperto e che risulta occupato abusivamente dal 2009. La condanna è stata inflitta perché, a fronte della richiesta da parte del proprietario di far intervenire la forza pubblica per lo sgombero, non era stato fatto alcunché. Impossibile, inoltre, effettuare opere di riqualificazione e mettere a reddito la struttura.
Il risarcimento ha a che fare con il mancato valore locativo al netto dei lavori da effettuare
Gli occupanti abusivi di spazi privati sono dunque avvisati, siano essi in cerca di un alloggio, o si organizzino per mettere su un centro sociale. Anche perché quando a pagare poi deve essere lo Stato, la trattativa dovrebbe immediatamente lasciare strada allo sgombero, altrimenti si rischia di mandare tutto in bancarotta. I proprietari sperano che sia questa la linea da adottare d’ora in poi, lo ha sottolineato a chiare lettere, il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani, a Il Sole 24 Ore: «Spero che questa volta l’esecutivo non faccia appello, come invece è capitato per l’altra sentenza. Del resto la cessazione delle occupazioni abusive è parte integrante del programma elettorale di una forza di Governo». E’ superfluo sottolineare che la forza di Governo in questione è la Lega.
Allargando il discorso anche a Napoli, la città partenopea oltre ad annoverare un discreto numero di occupanti abusivi di stabili privati, è costellata di una miriade di centri sociali
Il Csoa Officina 99
Più di una ventina quelli allestiti in edifici comunali. Per alcuni di essi si è corso ai ripari e il Comune li ha acquistati direttamente dai privati (come avvenne per la sede di Officina 99 nel 2005). A rischio, al momento, ci sono gli abusivi che si «appoggiano» proprio in strutture che non sono di proprietà di Palazzo San Giacomo.