Nuova inchiesta sui Fabbrocino: fari sul tesoro del clan vesuviano. I pm indagano sul riciclaggio, e sono convinti che la cosca gestisce diverse attività imprenditoriali
Il clan Fabbrocino è stato fra i più longevi del panorama criminale regionale, e in questi anni ha costruito un impero economico milionario. Un tesoro sul quale vuole mettere le mani l’Antimafia, affinché possa colpire al cuore i nuovi padrini. Dai pm, i Fabbrocino, sono ancora ritenuti i leader nel settore degli affari illeciti all’ombra del Vesuvio, ed il loro potere non sembra esser stato scalfito dalle numerose indagini a loro carico.
Il dato singolare, è che non ci sono pentiti, ed è la motivazione principale per la quale non ci sono testimonianze degli ultimi anni sulle loro attività. Ma comunque dalle indagini condotte in questi anni è emerso un patrimonio notevole che è rimasto nascosto nel silenzio, seminato tra partecipazioni societarie, imprese e negozi. Addirittura ci sono le polizze vita: la pensione dei camorristi nulla tenenti che provano così a garantirsi una rendita quando saranno troppo vecchi per occuparsi degli affari della cosca.