Inutile girarci intorno, Wanna Marchi è uno dei personaggi del momento. L’ex telepedricatrice caduta in rovina è stata intervistata anche da Sette dopo aver rilasciato una lunga intervista ai colleghi del Fatto Quotidiano. E le sue parole sono ancora più angoscianti e piene di un dolore non ancora pienamente addomesticato. Tornata alle luci della ribalta grazie a una serie su Netflix, Wanna racconta la sua infanzia:
La serie su Netflix ha portato di nuovo l’attenzione su Wanna Marchi
“Volevo fare il medico, ma i miei genitori erano contadini, non avevano i soldi. Mangiavamo pane e uva. Il desiderio del camice bianco è rimasto, così ho preso il diploma da estetista. L’ho indossato anche quando, nelle camere mortuarie, truccavo i morti per dar da mangiare ai miei figli, Stefania e Maurizio. La mia vita è sempre stata improntata al bisogno di soldi”.
Anche Stefania Nobile dice la sua
Intervistata insieme alla madre Stefania Nobile racconta senza filtri l’esperienza del carcere: “Ti costringe a lavarti, mangiare e dormire con persone dalle quali, per strada, ti scanseresti: lì ci devi vivere insieme. Un’esperienza che ti cambia per sempre”.